“Così no”. Prima puntata di Noos e subito bufera su Alberto Angela: perché il pubblico è deluso

I riflettori si riaccendono su uno dei programmi di divulgazione più amati dalla televisione italiana: ieri, lunedì 23 giugno 2025, è andata in onda la prima puntata della terza stagione di Noos – L’avventura della conoscenza. Dopo un 2024 difficile, segnato da ascolti in calo e dalla concorrenza di programmi come Temptation Island, il ritorno in_house di Alberto Angela ha suscitato entusiasmo ma anche numerose perplessità tra pubblico e critica.

La puntata d’apertura, condotta dall’illustre divulgatore e volto di Rai 1, ha introdotto un nuovo capitolo per il programma, che si presenta con un’impostazione più leggera e contaminata dai linguaggi del broadcasting mainstream. Al centro del nuovo formato, un’intervista di lunga durata a Jovanotti, che ha fatto discutere per la scelta di puntare su una figura dello spettacolo piuttosto che sui tradizionali contenuti scientifici e documentaristici che avevano caratterizzato le stagioni precedenti. È stata questa stessa scelta a dividere il pubblico: da un lato, chi ha apprezzato l’approccio più fresco e attuale; dall’altro, chi ha lamentato un calo di qualità, definendo la trasmissione troppo “pop” e priva della profondità che gli spettatori si aspettano da un programma divulgativo.

Le critiche sul web si sono concentrate in particolare sulla nouvelle forme del programma, con commenti come “Troppi argomenti triti che strizzano l’occhio alle mode del momento” o “Tolto il classico documentario BBC, sembra di assistere a un talk show più che a una trasmissione di cultura”. Alcuni hanno evocato il confronto con programmi di informazione più tradizionali, e non sono mancati paragoni con lo stile più superficiale dei daytime di alcune trasmissioni di intrattenimento, anche se alcuni utenti hanno trovato in questa nuova direzione un segno di evoluzione positiva.

L’ingresso di ospiti noti, come Jovanotti, e il maggiore spazio dedicato alle interviste hanno portato alcuni a sostenere che Noos si stia adeguando ai trend televisivi più recenti, dove il format dell’intervista ha un forte richiamo di pubblico e risulta più redditizio. La presenza di Carlo Lucarelli nel team, invece, è stata indicata da molti come “la vera sorpresa” di questa prima puntata, un elemento che potrebbe rappresentare una risorsa preziosa per mantenere un collegamento con l’approfondimento e la qualità.

Non sono mancate, tuttavia, le voci di chi vede questa rivoluzione come un rischio di snaturare il vero valore del programma. La preoccupazione principale riguarda proprio il rischio di perdere quel tratto distintivo che ha fatto di Noos un punto di riferimento per gli appassionati di cultura e scienza: la capacità di affascinare con tematiche complesse, senza scadere in banalità o spettacolarizzazioni superficiali.

Intanto, la strada tracciata pare essere questa: contenuti meno naturalistici e più intrattenimento leggero, ospiti di richiamo e contaminazioni con gli stili televisivi mainstream. Un equilibrio delicato, ma non impossibile per Alberto Angela, che ha già dimostrato di saper reinventarsi di fronte alle sfide del mercato.