COSA VIVIAMO NEGLI ISTANTI CHE PRECEDONO LA PERDITA DI VITA

A volte è un argomento tabù, che si evita per quanto possibile. Ma è chiaro che prima o poi tutti, indistintamente, dobbiamo fare i conti con la perdita della nostra vita. Andarsene per sempre e lasciare questo mondo sicuramente è qualcosa che soprattutto per i più giovani quasi non esiste.

Eppure tutti possono perdere la vita da un momento all’altro, sia per cause naturali che per altri motivi, come ad esempio eventi o sinistri di varia natura. Molte volte non siamo direttamente noi a sperimentare una condizione che mette in pericolo la nostra vita, ma ad esempio i nostri cari, specie quelli più anziani.

Perdere una persona cara è qualcosa con cui nessuno di noi vorrebbe mai fare i conti, ma è una cosa che succede. Dire addio ad esempio ad un proprio famigliare o ad un amico caro è qualcosa di straziante che segna la nostra vita per diverso tempo.

Cosa si prova quando si muore? - Onoranze Funebri La Simonetta Dal 1946

E se parlare di perdita della propria vita è qualcosa che può sembrare macabro, la scienza continua ad interrogarsi su che cosa succeda al nostro corpo nei momenti in cui ce ne andiamo per sempre da questo pianeta.

Quando andiamo via per sempre solitamente affianco a noi ci sono i nostri cari, che ci accudiscono fino a quando non vi è più nulla da fare. In alcune popolazioni il momento della scomparsa di un famigliare o di una persona in generale è qualcosa quasi di sacro. Le popolazioni antiche davano un grande valore alla scomparsa delle persone.

In questi giorni sono arrivate nuove notizie però circa una ricerca scientifica che ha portato importanti risultati, vediamo nel dettaglio.

Sensibilizzazione centrale: una panoramica generale - FisioScience

Secondo quanto riferisce la stampa internazionale, una ricerca scientifica pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences ha mostrato alcuni risultati effettuati su diversi pazienti scomparsi a causa di arresti cardiaci. Il discorso si collega strettamente alle esperienze pre-decesso.

Si tratta di eventi su cui la scienza si sta interrogando ma che sempre più spesso vengono raccontati dalle persone. Solitamente chi si salva da un evento come un arresto cardiaco racconta di aver visto una grande luce bianca, alcune volte è stato riferito che questa luce si trovi come all’interno di un tunnel.

Fino ad oggi si è riusciti a capire poco di cosa succeda nella mente nei momenti precedenti alla nostra scomparsa. “Le esperienze di pre-decesso, segnalate come altamente lucide, ‘più reali del reale’ e comuni a persone di diversa estrazione culturale e religiosa, sono state descritte dal 10 al 20 percento dei sopravvissuti all’arresto cardiaco” – così hanno scritto gli autori dello stuidio.

Esperienze di pre-morte (NdE) cosa dice la scienza? La psicologia può  aiutarci a capire? - PsiNel

Studi sugli animali hanno dimostrato come l’improvviso arresto dell’attività cardiaca generi onde gamma innescando l’elaborazione cosciente. Una scoperta di importanza assoluta nel mondo della scienza, che mira quindi a chiarire che cosa succeda negli istanti prima della nostra scomparsa.

In pratica gli scienziati ritengono che la coscienza non scomparirebbe del tutto anche quando il cuore smette di funzionare. L’attivazione di questo stato provocherebbe quindi allucinazioni ed esperienze extracorporee.

“Non siamo in grado di effettuare correlazioni delle firme neurali della coscienza osservate con un’esperienza corrispondente negli stessi pazienti in questo studio. Tuttavia, i risultati osservati sono decisamente interessanti e forniscono nuovi elementi alla nostra comprensione della coscienza nascosta prima di perdere la vita – questa la conclusione degli scienziati.