Cosa ha fatto Mattarella ai funerali del carabiniere Carlo Legrottaglie: il gesto che ha commosso l’Italia

Un giorno di profondo dolore e commozione ha segnato la città di Ostuni, dove si sono svolti i funerali solenni del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, tragicamente ucciso durante un conflitto a fuoco con due malviventi a Francavilla Fontana. La cerimonia, intensa e carica di simbolismo, ha visto la partecipazione di cittadini, autorità e rappresentanti dello Stato, uniti nel ricordo di un uomo che ha dato la vita per il suo dovere.

Un ultimo saluto carico di emozione

La parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa, gremita di parenti, amici, colleghi dell’Arma dei Carabinieri e semplici cittadini, ha accolto con silenziosa partecipazione il feretro avvolto nel tricolore. L’atmosfera era intrisa di rispetto e dolore autentico, un momento di unità collettiva che ha coinvolto l’intera nazione, stringendo intorno alla famiglia del militare un abbraccio di solidarietà e affetto.

Il gesto del Presidente Mattarella: presenza di grande significato

Uno dei momenti più toccanti della cerimonia è stato l’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Accolto da un applauso spontaneo, il Capo dello Stato ha voluto essere presente di persona, dimostrando vicinanza e rispetto. Con un gesto di umanità, Mattarella ha abbracciato la vedova e le due figlie gemelle di 15 anni del brigadiere, offrendo un segno tangibile di solidarietà e di riconoscimento del sacrificio di chi serve lo Stato.

Un silenzio che parla più di mille parole

Sebbene il Presidente non abbia pronunciato discorsi pubblici, la sua presenza ha trasmesso un messaggio potente: lo Stato è vicino ai propri servitori e alle loro famiglie nei momenti più difficili. La sua partecipazione discreta e composta ha incarnato i valori di solidarietà, rispetto e umanità, rappresentando l’intera nazione con dignità e sobrietà.

Un funerale di Stato con tutti gli onori

La cerimonia è stata caratterizzata da momenti di grande intensità emotiva: il feretro portato a spalla da otto carabinieri in alta uniforme, l’ingresso solenne attraverso un picchetto d’onore, e le note del silenzio che hanno riempito la chiesa, creando un’atmosfera di rispetto e commozione. La presenza di autorità civili e militari, tra cui il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano e il comandante generale dei Carabinieri Salvatore Luongo, ha sottolineato l’unità dello Stato nel ricordo di un eroe.

Le parole di monsignor Saba: un esempio di dedizione

A celebrare il rito funebre, monsignor Gian Franco Saba, ordinario militare per l’Italia, ha ricordato con parole toccanti la dedizione di Carlo Legrottaglie: “Nella sua quotidianità, Carlo ha donato tutto se stesso – ha detto – adempiendo al proprio dovere con amore e dedizione. È beato colui che cerca la felicità autentica, anche nel servizio silenzioso.” La figura del brigadiere è stata elevata a esempio di altruismo e abnegazione, valori sempre più rari e preziosi.

Un sacrificio che non va dimenticato

Carlo Legrottaglie non era solo un carabiniere: era un padre affettuoso, un marito devoto e un uomo che aveva scelto di servire lo Stato con dedizione. La sua morte rappresenta una ferita aperta nel cuore della collettività, un simbolo di quel senso profondo di dovere e di sacrificio che lega le forze dell’ordine alla popolazione.

Il messaggio di generosità e dedizione

Durante l’omelia, la frase “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” ha riassunto l’essenza della vita e del sacrificio di Legrottaglie. Un uomo che ha dato tutto, senza clamore o desiderio di riconoscimenti, incarnando i valori di altruismo e dedizione. La presenza silenziosa di Mattarella ha rappresentato, ancora una volta, il rispetto e l’onore che lo Stato riserva a chi si sacrifica per il bene comune.