Coronavirus, positivi 8 ufficiali del comando provinciale dei Carabinieri

 

Otto ufficiali del comando provinciale dei carabinieri di Palermo sono risultati positivi al test sul Covid-19.

È quanto riporta l’Adnkronos. In queste ore nella caserma si stanno svolgendo altri tamponi per capire se ci sono altri casi di positività al virus tra le persone venute in contatto con i vertici della struttura. I carabinieri si sono messi in quarantena ognuno a casa propria. Sono in buone condizioni e non presentano sintomi.

Stando alle prime ricostruzioni, a contagiare i vertici dell’Arma potrebbe essere stato un militare rientrato a fine febbraio da una settimana bianca in Trentino con scalo aereo a Verona. Il collega si è sentito male e si è rivolto ai medici, che lo hanno immediatamente ricoverato. In seguito è risultata positiva che la moglie, pure lei militare dell’Arma in servizio al palazzo di giustizia. La donna non aveva sintomi ma comunque per lei è scattata la quarantena.

I controlli

Nel frattempo non si ferma l’attività del comando provinciale di Palermo. Gli agenti stanno effettuando vari controlli nel capoluogo siciliano e in provincia per accertare il rispetto delle norme emanate di recente dal governo per limitare il contagio da coronavirus. Nella giornata di ieri sono state controllate 650 persone e 369 negozi. Le segnalazioni all’autorità giudiziaria sono state 68. Le ispezioni continueranno anche oggi in quanto la normativa si è fatta più rigorosa visto l’obbligo dell’autocertificazione per gli spostamenti a piedi.

L’emergenza sanitaria

Rimangono cinque i pazienti positivi al Covid-19 ricoverati all’ospedale Cervello di Palermo. Si tratta di due donne e di tre uomini, tutti sistemati nel reparto di malattie infettive. Il nosocomio fa sapere che le donne hanno rispettivamente 48 e 66 anni e sono in buone condizioni generali. Una di queste è la turista bergamasca arrivata nel capoluogo siciliano lo scorso febbraio e risultata positiva al tampone. I tre uomini hanno un’età compresa tra 50 e 60 anni, due con febbre e uno di questi con dispnea, più comunemente conosciuta come affanno o difficoltà di respirazione.

Intanto Federfarma Palermo e l’Ordine provinciale dei farmacisti hanno inviato una lettera al prefetto di Palermo, Antonella De Miro, ricordando che “ancora oggi dalla Protezione civile non sono stati forniti ai farmacisti e ai loro dipendenti e collaboratori i dispositivi individuali di protezione”. Inoltre, sottolineano che in molti casi gli spazi di attesa all’interno delle farmacie non permettono di mantenere le distanze di sicurezza tra operatori e clienti.

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