Coronavirus: il governo semina il panico, Mattarella costretto a rassicurare

 

Alla fine, come era inevitabile, è dovuto scendere in campo il Presidente della Repubblica con un messaggio teso a rassicurare gli italiani. Dopo che il governo, con una gestione totalmente schizofrenica dell’emergenza Coronavirus, ha contribuito a seminare il panico tra la gente, si è reso necessario l’intervento di una figura istituzionale autorevole per dire parole di unità e speranza. Certo, Mattarella lo ha fatto perché l’emergenza è veramente tale e non può essere sottovalutata.

Mattarella sopperisce all’incapacità del governo

Ed in fondo è doveroso che un Capo di Stato si esprima in questi termini. Ma il suo discorso ha anche dovuto sopperire all’incapacità di un governo totalmente inadeguato. In questo c’è tutta l’anomalia del nostro Paese. In quanto Repubblica parlamentare, l’Italia prevede la doppia figura del Capo dello Stato e quella del Capo del governo. A lungo si è discusso su questa dualità. Fatto sta che, a seconda delle stagioni e dei governi, l’una o l’altra figura si siano imposte alternativamente come i concreti punti di riferimento degli italiani.

Dilettanti allo sbaraglio

Ora più che mai, davanti a un governo di dilettanti allo sbaraglio, davanti a un premier un tanto al chilo e a ministri che alimentano confusione e discredito, il Presidente della Repubblica ha assunto quel ruolo di guida e di stabilizzatore. È un segnale, forse inequivocabile, che ormai il popolo italiano è pronto – ed ha bisogno – di quella riforma istituzionale che reca con se l’elezione diretta del Capo dello Stato. Le formule sono diverse, ma la sostanza è una sola. Presidenzialismo, semi presidenzialismo alla francese: le proposte non mancano.

Il prossimo governo inaugurerà la stagione delle riforme

È una battaglia storica della destra italiana, alla quale non abbiamo mai abdicato. Giorni fa qualche neofita del presidenzialismo aveva provato a tentare un papocchio proponendo un governo con tutti dentro per realizzare questo importante cambiamento. Avendo la credibilità di un Pinocchio, quella favola è finita con un colpo di bacchetta. Il gatto ha trovato non una, ma un bel po’ di volpi lungo la strada e ipotesi di governissimo, di governi di scopo e quant’altro sono naufragate. Ma il tema c’è ed è quanto mai attuale. Spetterà al centrodestra al governo inaugurare la stagione delle riforme costituzionali, per dare all’Italia quella dimensione di grande potenza occidentale che merita.

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