Coronavirus, flash mob: questa sera tutti insieme si canta l’Inno d’Italia. Tricolore esposto alle finestre

 

Tricolore alle finestre, mano sul petto e l’Inno Nazionale che invade le strade deserte: eccola la risposta dell’Italia intera che si riscopre unita e compatta nella battaglia contro il Coronavirus.

Reclusi in casa per impedire la propagazione del Coronavirus, gli italiani riscoprono il patriottismo, l’orgoglio nazionale, quei valori di riferimento che sembravano appannati e dimenticati.

“Alle 20,30 affacciamoci alle finestre e ai balconi e cantiamo, tutti insieme, l’Inno nazionale italiano“, propone una giovane coppia romana in uno dei tanti messaggi audio che girano, in questi giorni, su Whatsapp e sugli altri Social.

“Alle 18 in punto tutti gli abitanti d’Italia prenderanno il loro strumento e si metteranno a suonare dalla loro finestra… Il nostro paese diventerà così per quei pochi minuti un gigantesco concerto gratuito! Diffondete il più possibile a tutti gli italiani che conoscete per farsi sentire”, propone un’altro dei messaggi che, in queste ore, sta rimbalzando di chat in chat. E che, attraverso i social, con diverse declinazioni locali, punta ad un unico obiettivo. Creare un flash mob musicale. Per farsi sentire. E sentirsi, uniti anche ora che stiamo tutti a distanza, riscoprendoci “Fratelli d’Italia“.

Ed è proprio l’Inno di Mameli, infatti, la canzone che tutti sono chiamati a cantare a squarciagola sul balcone o dalla finestra. Mentre su altri balconi spuntano migliaia di tricolori. Una risposta corale nella battaglia contro il virus.

A lanciare l’idea della “bandiera della speranza” sono stati, qualche giorno fa, gli abitanti di Vo’. Il piccolo paese veneto che, per primo, ha pagato il tributo con una vita spezzata dal Coronavirus.

“Da Vo’ è iniziata questa brutta storia. A Vo’ abbiamo fatto la prima quarantena. Ne siamo usciti dimostrando che si può fare. Per questo volevamo che proprio dal cuore dei Colli Euganei, partisse un nuovo impulso perché tutta l’Italia intera si unisca. E vinca questa nuova battaglia. Rispettando le regole che ci vengono suggerite”, aveva scritto nel suo post Giorgio.
Lanciando, così, attraverso Facebook l’idea “di esporre alle finestre, sui balconi, negli esercizi pubblici e dove sono visibili, le bandiere tricolori, segno di unità e speranza”.

Una proposta che, come spesso accade, è diventata virale sui social.
Bandiere della Nazionale, gagliardetti, drappi cuciti a mano per assemblare il tricolore stanno spuntando un po’ dovunque anche oltre i confini veneti.
E c’è anche chi, come Valentina Buson, avendo 2 bambini a casa ha deciso di farli partecipare.
“Unendo l’altro invito che circola su Whatsapp di far fare un disegno e la scritta “andrà tutto bene” – racconta – mi è venuto in mente di apporre questa scritta anche sulla nostra bandiera italiana. E speriamo che vada tutto bene”.

Fonte: secoloditalia.it