CONTI CORRENTI, ARRIVA LA BRUTTA NOTIZIA PER TANTISSIMI ITALIANI

 

Come tutti gli altri Paesi del mondo, l’Italia non è stata immune dalla crisi, tutt’oggi in corso, come dimostrato dagli ultimi studi che ci mettono dinnanzi alla brutta e spietata realtà: per quattro italiani su cinque gestire le proprie finanze risulta difficilissimo, pur non avendo mai perso la speranza di un miglioramento della loro situazione economica. 

Ebbene si, gli italiani hanno sperato che le  banche centrali avrebbero presto posto fine al ritmo aggressivo di rialzi dei tassi d’interesse e l’inflazione sta subendo nuovamente un’impennata, come dimostra già la situazione dei mutui che aumenteranno da settembre, assieme a numerosi altri aumenti.

Gli esperti che si occupano di studiare quali sono i possibili scenari a medio termine, sono preoccupati e non poco, dal momento che  gli aumenti registrati inizialmente sul fronte energetico, possano intaccare altri settori, il che significherebbe  complicare un quadro di per sé penoso.

Se, allo stato attuale, quantomeno la  recessione sembra scongiurata,  continua comunque una situazione di  rallentamento economico, anche se, alla luce degli ultimi dati diramati dalla  Commissione europea, l’Ue dovrebbe crescere,  in quest’anno,  dello 0,8% e la zona euro dello 0,9%

Se in Italia le prospettive sembrerebbero (il condizionale è d’obbligo) meno angoscianti di quanto inizialmente diffuso, per l’anno in corso,  gli esperti sono convinti di una cosa: che lasciare il denaro sul conto corrente significhi accettare una perdita sicura, in quanto  l’inflazione erode il valore reale del patrimonio. Per rendere meglio l’idea di quanto l’inflazione influisca negativamente  se l’inflazione su base annua è del +8,3%,  questo significa che 100 euro lasciati sul conto corrente dodici mesi  fa,  oggi valgono circa 92 in termini reali. Una perdita di potere d’acquisto che peggiora di anno in anno, erodendo sempre di più il valore di quanto depositato sul conto.

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