Conte vuole il lockdown morbido, ai primi di novembre: esce solo chi va a scuola e chi va a lavorare

 

Prima avevano detto: solo lockdown locali. Adesso si prepara invece il lockdown soft, morbido. Tutta l’Italia pagherà insomma il letargo del governo da maggio a settembre. Quell’immobilismo che ci ha precipitato nuovamente nell’incubo vissuto lo scorso marzo.

Lockdown morbido ai primi di novembre

Ad anticipare le intenzioni di Giuseppe Conte è Repubblica, che dà già la data: la prima settimana di novembre. Intanto Conte avrà già sacrificato palestre e piscine. Questione di ore. Ma il brutto è che il giornale ammette che il governo sta aspettando gli altri Paesi europei. In pratica si vuole far arrivare la soglia di allarme al punto tale da far ritenere poi che solo il confinamento possa essere la misura più giusta e “salvifica”. Un calcolo assai cinico.

Lockdown morbido: in cosa consiste?

Ma che per tutti i ministri è inevitabile. In che cosa consiste il lockdown morbido? Si limiteranno gli spostamenti non essenziali. Si esce solo per andare a scuola (Azzolina dunque sarà contenta perché non si chiude quel settore, che è fonte di contagi secondo tutti gli esperti), a lavoro, a fare acquisti in un negozio. Ovviamente torneranno le autocertifcazioni e i controlli di polizia. Quanto a bar e ristoranti, già si discute se farli chiudere alle 18 o alle 21.

Conte non si assume le sue responsabilità

Cosa cambia rispetto a marzo? Ben poco. Ma Conte non intende assumersi la responsabilità della chiusura. Aspetta Francia, Germania e Inghilterra. Per poter dire: se lo hanno fatto loro, non resta altro da fare. E pensa così di mettersi al riparo dall’astio della popolazione stremata dai suoi inutili Dpcm.

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