Colera, caso confermato in Italia: attenzione a questo sintomo, si trasmette così…

Il colera è una patologia infettiva acuta causata dal batterio Vibrio cholerae, che colpisce l’intestino e si trasmette principalmente attraverso l’ingestione di acqua o cibo contaminati. Epidemie di colera si verificano frequentemente in regioni colpite da conflitti, calamità naturali o situazioni di emergenza umanitaria..

Nei casi più severi, la patologia può risultare fatale nel giro di poche ore a causa dello shock ipovolemico. Il colera si diffonde soprattutto in aree con scarse condizioni igienico-sanitarie, dove l’accesso ad acqua potabile sicura è limitato.  L’Africa subsahariana, l’Asia meridionale e alcune zone dell’America Latina sono tra le aree più colpite.

La prevenzione del colera si basa su una combinazione di miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, accesso ad acqua potabile e vaccinazione. Esistono vaccini orali efficaci che offrono una protezione temporanea contro la patologia, particolarmente utili in contesti ad alto rischio.

L’ultima grande epidemia si verificò nel 1973 a Napoli, quando il batterio fu importato da viaggiatori provenienti da aree endemiche. L’epidemia, sebbene contenuta rapidamente grazie ai progressi della medicina e delle condizioni igieniche, causò 24 decessi e mise in luce le persistenti disuguaglianze sociali e sanitarie nel Paese.

Sebbene quasi del tutto arginato, lo spauracchio del Colera è ancora in agguato. Proprio in queste ore è stato confermato un caso in Italia, mettendo in allarme il nostro sistema sanitario. E’ importante innanzitutto saper riconoscere i sintomi di questa patologia. Attenzione soprattutto ad un campanello d’allarme.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha confermato un caso di colera in Italia. Il paziente, ricoverato in terapia intensiva alla Poliambulanza di Brescia, è risultato positivo al Vibrio Cholerae sierogruppo O1, sierotipo Ogawa, responsabile dell’infezione. Il caso era stato segnalato il 31 gennaio, e le analisi successive hanno confermato la diagnosi.

L’uomo, 29 anni, è rientrato dalla Nigeria il 29 gennaio e ha manifestato i primi sintomi lo stesso giorno, tra cui diarrea, vomito e disturbi gastrointestinali. La Direzione Generale Welfare della Lombardia ha precisato che non si tratta di un caso autoctono, poiché il contagio è avvenuto all’estero.

Il paziente è in prognosi riservata ma vigile, mentre le autorità sanitarie monitorano la situazione. Al momento, i suoi contatti stretti non presentano sintomi, ma sono sottoposti a controlli e sorveglianza sanitaria. Secondo Regione Lombardia, ISS e Ministero della Salute, non sussistono rischi di sanità pubblica. Il colera è un’infezione acuta altamente contagiosa causata dal batterio Vibrio Cholerae. Come si trasmette questo batterio? Quali sono i sintomi?

Si trasmette per via orale attraverso acqua o cibi contaminati da materiale fecale. Gli alimenti più a rischio sono quelli crudi o poco cotti, in particolare i frutti di mare. Il batterio può sopravvivere in ambienti naturali come fiumi salmastri e zone costiere. Il contagio diretto tra persone è raro. Dopo un’incubazione di 24-72 ore, i sintomi variano da lievi a gravi, con diarrea acquosa, vomito e crampi muscolari che possono causare disidratazione potenzialmente letale.

La terapia principale è la reidratazione: nel 90% dei casi, la somministrazione orale di soluzioni saline è sufficiente, mentre nei casi più gravi si ricorre alla somministrazione endovenosa di liquidi. Gli antibiotici possono ridurre la durata e la gravità della malattia. La situazione in Italia resta sotto controllo e le autorità sanitarie continuano a monitorare eventuali sviluppi per prevenire la diffusione della patologia.

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