Chi l’ha visto riapre il caso Chiara Poggi: “Ricatto dietro il delitto di Garlasco?”

Un’inchiesta televisiva riapre il caso, ipotizzando un coinvolgimento della vittima in un presunto giro di ricatti legato al Santuario della Madonna della Bozzola.

Garlasco torna a far parlare di sé. A distanza di anni dall’omicidio di Chiara Poggi, condotta a morte il 13 agosto 2007, la trasmissione “Chi l’ha visto?” ha gettato nuova luce sul caso, sollevando interrogativi inquietanti e ipotizzando scenari inediti. L’inchiesta, andata in onda mercoledì 21 maggio su Rai 3, ha rivelato una ricostruzione basata sulle dichiarazioni di un latitante e su documenti riservati, che collegherebbero la morte di Chiara a un presunto giro di ricatti e scandali sessuali che coinvolgerebbero il Santuario della Madonna della Bozzola.

Ricatti, audio compromettenti e il coinvolgimento di Don Gregorio Vitali.

Secondo il servizio curato da Vittorio Romano, la vicenda avrebbe avuto inizio nel giugno 2014, quando un carabiniere sotto copertura, travestito da religioso, avrebbe assistito a un incontro nella diocesi di Vigevano. Due uomini romeni avrebbero chiesto 250.000 euro al promotore di giustizia inviato dal Vaticano, in cambio del silenzio su alcuni contenuti compromettenti. Questi ultimi, a quanto pare, riguarderebbero il rettore del Santuario, Don Gregorio Vitali, noto esorcista della zona. Gli uomini avrebbero mostrato un audio esplicito e, secondo alcune fonti, anche video hard girati nella camera da letto del religioso.

“Chiara voleva parlare, da lì è partito tutto”: la testimonianza chiave del latitante.

La testimonianza più sconvolgente arriva da un latitante, di cui non è stato rivelato il nome, che avrebbe dichiarato: “Chiara aveva scoperto tutto e voleva raccontarlo. Da lì è partito tutto”. Questa affermazione suggerisce che Chiara Poggi, all’epoca 26enne, fosse venuta a conoscenza di questo presunto sistema di ricatti e scandali, e che la sua volontà di denunciare tutto possa averla resa un bersaglio.

Anomalie nelle indagini iniziali: il cestino cancellato.

A rendere ancora più inquietante la ricostruzione, “Chi l’ha visto?” ha sottolineato un errore clamoroso nelle indagini iniziali. Durante l’analisi del computer di Alberto Stasi, fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva per l’omicidio, i carabinieri avrebbero cancellato il contenuto del cestino. Un’omissione giudicata da molti come uno dei punti più critici dell’inchiesta originaria.

Nuovi scenari investigativi? La procura valuterà.

Il materiale inedito portato alla luce dalla trasmissione Rai potrebbe aprire nuovi scenari investigativi. Resta da capire se la procura riterrà opportuno approfondire questa pista, definita “inedita” da diversi esperti. Intanto, l’Italia intera si interroga: la verità sull’omicidio di Chiara Poggi è ancora lontana? La possibilità che la giovane sia stata uccisa perché sapeva troppo, getta un’ombra sinistra su una vicenda che ha sconvolto il paese, e riaccende i riflettori su un caso ancora pieno di misteri.

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