“C’è anche lei”. Isola dei Famosi 2025, chi è la prima concorrente trans della storia: perché è famosa

L’edizione 2025 de L’Isola dei Famosi si preannuncia ricca di novità, non solo dietro le quinte, ma anche tra i naufraghi. Dopo l’ufficializzazione del nuovo team al timone dello show, con Veronica Gentili alla conduzione, Simona Ventura opinionista unica e Pierpaolo Pretelli inviato, le anticipazioni sui concorrenti iniziano a circolare con insistenza. Tra i nomi più chiacchierati, spicca quello di Carly Tommasini, modella e attivista, che potrebbe fare la storia del reality come la prima concorrente trans.

Il nome di Carly Tommasini, volto noto della comunità LGBT+, è balzato agli onori delle cronache per il suo impegno e la sua storia personale. Dopo aver completato il suo percorso di transizione, Carly è oggi una donna che vive pienamente la sua identità. La sua partecipazione a L’Isola dei Famosi rappresenterebbe un importante passo avanti in termini di rappresentazione e visibilità.

Un percorso di accettazione e trasformazione

In una recente intervista, Carly ha condiviso le tappe fondamentali del suo percorso: “Il sentimento di dissociazione che avevo col mio corpo era così forte che l’unica sopravvivenza per me per condurre una vita normale, ordinaria, era quella di iniziare un percorso medicalizzato per vedermi a tutti gli effetti allo specchio come la donna che sentivo di essere”. Un’affermazione che sottolinea la necessità di un percorso di accettazione di sé, piuttosto che una semplice scelta. “Io non ho scelto, ho accettato, che è una cosa differente. Se avessi potuto scegliere non avrei mai scelto di essere la persona che sono oggi, ovviamente, perché mi sarei evitata tanti problemi“, ha dichiarato.

Il passato non rinnegato e la lotta contro i pregiudizi

Carly non rinnega il suo passato, raccontando anche aneddoti legati ai suoi nomi di nascita. “Non ho problemi a parlare dei miei vecchi nomi, perché io ho sempre Carlo dentro di me, fa parte della mia vita. Certo, se qualcuno mi chiama così non mi piace, però questi sono altri discorsi”. Un passato che fa parte della sua storia e che l’ha forgiata.

La sua esperienza personale è stata costellata dalla lotta contro i pregiudizi e gli stereotipi. “Quando ero un ragazzino gay ero troppo femminile per essere un maschietto e tutti mi dicevano che ero una donna, una femminuccia. Ora che sono donna mi dicono che sono troppo maschile per essere una donna. Insomma, il mondo ha sempre qualcosa da ridire“, ha raccontato Carly, evidenziando la difficoltà di farsi accettare e comprendere in una società spesso restia ad accettare le diversità.

La vaginoplastica e la decisione di operarsi all’estero

Carly ha parlato apertamente anche della vaginoplastica, l’intervento chirurgico che completa il processo di transizione. Ha spiegato di aver scelto di operarsi all’estero, a settembre 2023, a causa dei lunghi tempi di attesa in Italia. “Ho deciso di operarmi all’estero semplicemente perché in Italia mi avevano dato disponibilità fra cinque anni, ma per me questi cinque anni d’attesa sarebbero stati come viverne trenta“. Un racconto che sottolinea l’importanza di un percorso di transizione tempestivo e accessibile.

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