Caso Garlasco, l’annuncio della Bruzzone che sconvolge tutti

Era un giorno rovente d’estate, il 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu uccisa mentre si trovava nella villetta in cui viveva con i genitori, che erano in vacanza.  Da allora sono passati 18 lunghi anni, durante i quali Alberto Stasi, all’epoca dei fatti fidanzato della ragazza, è stato condannato a 16 anni di reclusione e oggi ha ottenuto la semilibertà.

Il killer si sarebbe accanito sul corpo della giovane,  con un oggetto contundente, colpendola più volte al capo, per poi gettarla lungo le scale  che collegavano il piano terra alla tavernetta.

Tutto questo succedeva mentre i  genitori  di Chiara e il fratello Marco si trovavano in Trentino per una vacanza. Fu Alberto Stasi ad allertare i soccorsi dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Chiara. I giudici ritengono che sia stato lui a togliere la vita alla Poggi,  in un momento di rabbia ma che tutto questo sia da riscrivere?

Una domanda che in parecchi si stanno ponendo, questa, specialmente alla luce degli ultimissimi sviluppi attorno al caso che sta infiammando le pagine di cronaca nera nazionale, divenendo oggetto di interviste e opinioni anche di esperti, tra cui la Bruzzone.

L’annuncio di Roberta Bruzzone, sul delitto di Garlasco,  è giunto poco fa e ha sconvolto tutti.

Roberta Bruzzone, una delle maggiori esperte sul piano nazionale in delitti efferati, è convinta che quanto riferito dall’ex vigile del fuoco agli inquirenti possa ribaltare le dichiarazioni fatte da Andrea Sempio e dalla madre, Daniela Ferrari.

Secondo quanto riferito dalla stampa, la signora Ferrari, quando i militari le hanno chiesto se lo conoscesse, si  sarebbe sentita male.  Secondo quanto messo nero su bianco da MowMag,  Roberta Bruzzone, ritiene che  “la testimonianza dell’ex pompiere potrebbe riscrivere gli spostamenti di Sempio e della madre” , proprio nella mattinata del 13 agosto 2007, quando a  Chiara Poggi  veniva tolta la vita con un oggetto contundente.

Secondo la Bruzzone, riscrivendo gli spostamenti  dell’indagato e della madre,  sarebbe possibile riaprire “importanti interrogativi” sui fatti che coinvolsero la 26enne e il suo fidanzato di allora, Alberto Stasi, condannato a 16 anni di reclusione nel 2015. L’esperta è del parere che “ogni nuova informazione e testimonianza merita un doveroso approfondimento” , sebbene siano trascorsi  18 anni, dal giorno del delitto.

Andrea Sempio, nel 2007, aveva 19 anni ed era un amico di Marco Poggi, fratello di Chiara. Indagato nuovamente da marzo di quest’anno, lo era stato già nel   2017.    L’iscrizione nel registro degli indagati è arrivata  sulla base dei risultati delle analisi richieste dai legali di Stasi,  dai quali è emerso che sotto le unghie di Chiara Poggi sarebbe presente il Dna di Sempio, il quale si è sempre proclamato innocente.

Ricordiamo che Andrea ha presentato agli inquirenti lo scontrino di un parcheggio che indicava l’orario di fine sosta alle 11:18. ,per mostrare il suo alibi. Ora proprio questo alibi potrebbe vacillare, dopo la testimonianza dell’ ex vigile del fuoco che conoscerebbe personalmente la madre di Andrea Sempio.

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