“Cari cittadini, andate via di là”. L’annuncio di Israele agli abitanti di Teheran
La crisi tra Israele e Iran continua a evolversi in maniera drammatica, con conseguenze sempre più gravi e inquietanti non solo per la regione mediorientale, ma per gli equilibri internazionali. Nelle ultime ore, un nuovo elemento ha ulteriormente aggravato la tensione: Teheran ha fatto sapere attraverso fonti diplomatiche che non intende trattare alcun cessate il fuoco mentre è ancora sotto attacco. Un messaggio chiaro e diretto, rivolto al Qatar e all’Oman, tradizionali mediatori della diplomazia regionale, che al momento non lascia spiragli per una tregua immediata.
Solo dopo alcune ore dai primi raid israeliani su obiettivi militari in Iran, fonti dell’intelligence e media internazionali hanno confermato che la Guida Suprema della Repubblica Islamica, Ali Khamenei, è stata evacuata e trasferita in un bunker sotterraneo situato a Lavizan, quartiere strategico nel nord-est di Teheran. Secondo fonti vicine ai servizi segreti israeliani, citate dal Wall Street Journal, Khamenei non sarebbe stato preso di mira nella prima ondata di bombardamenti per lasciare aperto uno spiraglio: Israele avrebbe infatti voluto offrirgli un’ultima possibilità per rinunciare definitivamente al programma di arricchimento dell’uranio.
Annuncio choc di Israele agli abitanti di Teheran: “Andata via…”
A confermare questa interpretazione, si aggiungono i segnali contraddittori che emergono da Teheran. Se da un lato l’Iran rifiuta di negoziare sotto le bombe, dall’altro avrebbe già fatto recapitare messaggi informali a Israele e Stati Uniti, esprimendo una disponibilità a riaprire i colloqui sul nucleare. Questi messaggi, trasmessi tramite canali arabi, avrebbero incluso una condizione fondamentale: la non partecipazione americana all’attuale campagna militare israeliana. “È nell’interesse di entrambe le parti contenere la violenza”, avrebbe comunicato il regime iraniano secondo quanto riferisce il quotidiano statunitense.
Nel frattempo, la guerra assume anche una dimensione psicologica, con Israele che ha iniziato a diffondere in persiano messaggi di evacuazione destinati alla popolazione civile di Teheran. “Cari cittadini, per la vostra sicurezza, vi chiediamo di abbandonare immediatamente l’area menzionata nel Distretto 3 di Teheran“, ha annunciato Kamal Penhasi, portavoce in lingua persiana dell’esercito israeliano, secondo quanto riportato dal Times of Israel. Un’azione senza precedenti, che replica analoghe strategie già viste nei raid contro Gaza e il Libano, ma che per la prima volta viene attuata nel cuore della capitale iraniana.
La strategia dell’Idf (Forze di difesa israeliane) punta quindi a colpire le infrastrutture militari del regime, ma anche a mettere pressione diretta sulle sue élite. L’evacuazione di Khamenei, l’annuncio di possibili nuovi raid nel cuore di Teheran e l’apertura cauta di Teheran ai negoziati lasciano intendere che il conflitto, seppur violentissimo, è ancora in una fase fluida. Resta da capire se e quando la diplomazia internazionale riuscirà a sfruttare questi segnali per fermare una spirale che minaccia ormai un’escalation di portata globale.