Calabria, il candidato dei 5S e il giallo sulla villa abusiva
È il candidato del M5s da meno di 24 ore, ma è già nel bel mezzo di una polemica gigantesca, anzi, grande “quanto una casa”.
Ieri Francesco Aiello ha sciolto la riserva e accettato di correre per la presidenza della Regione Calabria. Ma il passato del docente dell’Unical potrebbe creare non pochi imbarazzi al Movimento. Stamattina repubblica.it ha raccontato la storia della villetta di Aiello, che sarebbe stata “dichiarata parzialmente abusiva e in parte da abbattere”. La casa è ancora ben salda sulle sue fondamenta, a Carlopoli, (piccolo centro in provincia di Catanzaro), “nonostante Tar e Consiglio di Stato abbiano condannato il professore e il fratello a demolire un piano”.
La vicenda risalirebbe alla fine degli anni 80, quando i genitori del candidato pentastellato – secondo quanto racconta Repubblica – sarebbero andati “ben oltre la cubatura prevista”. Solo nel ’99 il Comune si sarebbe ricordato di avviare la procedura per la revoca della concessione edilizia e “improvvisamente anche in casa Aiello ci si ridesta. Non per mettere le cose a posto, ma per bloccare l’iniziativa del Comune con un ricorso al Tar”. Va male, però: “L’istanza viene respinta” e “anche la richiesta di sanatoria viene accettata solo con lo sconto”. Il risultato finale? “Il corpo principale viene ‘graziato’ nonostante la palese obesità rispetto a quanto previsto”, ma seminterrato e primo piano “devono essere demoliti”.
L’ordinanza sarebbe però rimasta lettera morta per altri dieci anni, quando ai fratelli Aiello, eredi della costruzione, “viene notificata l’ennesima ordinanza di demolizione, inutilmente contestata dai due di fronte a Tar e Consiglio di Stato”. Il Comune traccheggia ancora, fino a quando un vicino sollecita “per l’ennesima volta la giustizia amministrativa per far rispettare la sentenza e ancora una volta gli Aiello si mettono di traverso. Ma perdono, di nuovo. L’unica cosa che riescono ad ottenere è che si butti giù ‘solo’ il secondo piano e giusto perché smantellando il seminterrato verrebbe giù tutto l’edificio”. Malgrado tutto, spiega Repubblica, “nulla si è mosso, la villetta è ancora lì e nessuno si è disturbato a togliere neanche una tegola”.
Per i grillini calabresi è una bella grana, visto e considerato che la tutela dell’ambiente e la lotta all’abusivismo sono sempre stati tra i principi cardine del Movimento. Basti pensare che, fino a qualche settimana fa e prima dell’ufficializzazione di Aiello, i pentastellati erano pronti a far scendere in campo il medico ambientalista Ferdinando Laghi.
La candidatura di Aiello è nata sotto una cattiva stella anche per un altro motivo. L’esperto di Politica economica, infatti, nel 2015 si era proposto come assessore nella giunta del governatore del Pd Mario Oliverio. E Oliverio, per il Movimento calabrese, è il nemico pubblico numero uno.