Cacciari: “Se Putin e Trump litigano, l’Europa sparisce. Ecco perché”

In un’intervista rilasciata ad Affaritaliani.it, il filosofo ed ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, lancia un allarme inquietante sullo scenario internazionale attuale. Con parole dure e senza mezzi termini, Cacciari denuncia la fine del rispetto delle regole e del diritto internazionale, affermando che “non c’è più alcun diritto internazionale, nessuna regola. Vige solo il diritto del più forte, dell’animale”.

Un quadro apocalittico e un’Europa in prima linea

Cacciari si mostra preoccupato per l’escalation tra Stati Uniti e Russia, auspicando che si tratti solo di schermaglie verbali. Tuttavia, non nasconde la sua preoccupazione: “Se dovesse scoppiare una guerra mondiale, l’Europa sarebbe la prima vittima. Sarebbe qui che si combatterebbe, non negli Stati Uniti. La nostra terra verrebbe spazzata via”.

Il filosofo sottolinea come gli Stati Uniti godano di una protezione strategica che l’Europa non possiede. “Hanno scudi e difese impiantate da decenni, e vedrebbero solo le conseguenze meteorologiche di un conflitto. Noi, invece, saremmo distrutti. Trump non manderebbe mai le sue truppe, saremo noi a pagare il prezzo più alto”.

Il rischio nucleare e scenari di distruzione

Cacciari non esclude scenari apocalittici, anche senza l’uso diretto di armi nucleari. “Se ci fosse una guerra, anche senza atomica, si userebbero armi eccezionali. L’Europa verrebbe devastata, forse peggio di quanto accaduto nella Seconda Guerra Mondiale”.

La questione ucraina e il compromesso inevitabile

Il filosofo ribadisce che un accordo tra Kiev e Mosca è ormai inevitabile. “La Crimea non si discute, è russa e lo sarà per sempre. Per le altre regioni, bisogna ripartire dagli accordi di Minsk. Il fallimento non è stato della Russia, ma di Kiev, che non ha mai concesso vera autonomia alle aree russofone”.

L’ipocrisia dell’Occidente e il diritto internazionale tradito

Cacciari denuncia l’incoerenza dell’Occidente, che accetta il principio di autodeterminazione in Kosovo ma lo nega in Crimea e nel Donbass. “Abbiamo accettato il referendum in Kosovo, sottraendolo alla Serbia, e ora neghiamo lo stesso principio in Crimea. Non esiste più il diritto internazionale, vige la legge del più forte”.

Un’Europa divisa e un futuro incerto

Il filosofo non risparmia critiche anche alla politica europea, che secondo lui si mostra ipocrita e incoerente. “È lo stesso schema visto in Iraq, Kosovo e altrove. L’Europa si riempie la bocca di libertà e autodeterminazione, ma poi bombarda Belgrado per sottrarre il Kosovo alla Serbia, e non riconosce i referendum nel Donbass”.

Concludendo, Cacciari lancia un appello alla lucidità: “Se non scoppierà la Terza Guerra Mondiale, ci sarà comunque l’occupazione russa del Donbass. La colpa non è solo di Putin, ma anche nostra. Il caos lo abbiamo contribuito a creare noi”.

Un richiamo alla realtà in un’epoca di propaganda

L’intervento di Cacciari si inserisce in un momento di grande tensione internazionale, invitando a riflettere sulle fondamenta della politica estera occidentale. La sua voce dissonante, anche se scomoda, si fa portatrice di un monito: l’Europa e il mondo devono ripensare le proprie strategie e i propri valori, prima che sia troppo tardi.

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