Business accoglienza, il regalo di Lamorgese alle coop rosse: anche i clandestini senza status nel circuito dello sprar

Il decreto immigrazione è pronto. Il lavoro sulle nuove regole sul fronte migranti “è chiuso. Sto aspettando il parere dell’Anci perché cambia un po’ il sistema di accoglienza. I centri di accoglienza dovranno essere gestiti dai Comuni. Spero di poter mandare il testo a Palazzo Chigi prima di ferragosto, poi se ne parlerà a settembre.

La cosa importante è aver trovato un testo condiviso con la maggioranza”, ha annunciato ieri sera il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intervistata al Caffeina Festival a Santa Severa da Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.

Nel nuovo decreto immigrazione, ha spiegato, “abbiamo recepito tutte le osservazioni che erano state formulate dalla Presidenza della Repubblica. E siamo andati oltre: abbiamo modificato il sistema accoglienza anche per coloro che sono richiedenti asilo, affinché entrino nel circuito di accoglienza identico a quello che oggi è riservato a coloro che sono titolari di protezione umanitaria, ritornando un po’ come era prima”. Si tornerebbe cioè in sostanza al sistema degli Sprar.

Sul fronte migranti e Coronavirus Lamorgese ha poi aggiunto: “Abbiamo cercato di organizzare tutto per evitare che ci siano contagi e cercare di isolare coloro che sono positivi tenendo presente che le collettività non li accettano. E il Covid rende ancora più complicate le cose, anche per i migranti e per il fatto che noi li teniamo in quarantena”. Quanto alla vicenda dei contagi nel Centro per migranti a Treviso, il ministro ha detto di aver “convocato il prefetto di Treviso perché dalla prima relazione che mi ero fatta preparare rilevo che hanno avuto difficoltà a separare coloro che si positivizzavano. Pensavano potessero gestirla, hanno cominciato a dividerli ma evidentemente in ritardo e, man mano si verificavano altri positivi, i tamponi li hanno fatti un secondo momento”.

Leggi la notizia su gazzettadelsud.it