Bunker antiatomico in Italia: come funziona, quanto costa e quanto ci si può vivere
Negli ultimi mesi, la tensione tra le grandi potenze internazionali è tornata prepotentemente alla ribalta, con il bombardamento degli impianti nucleari iraniani di Fordo, Natanz e Isfahan che ha riacceso le paure di un possibile conflitto globale. Se da un lato la distanza geografica non sembra più essere sufficiente a placare l’ansia collettiva, dall’altro cresce in Italia e nel mondo la corsa ai bunker antiatomici, veri e propri rifugi progettati per resistere a esplosioni, radiazioni e scenari di emergenza estrema.
Cosa sono i bunker antiatomici e come funzionano
Un bunker antiatomico è una struttura fortificata, costruita con cemento armato, acciaio e materiali isolanti, pensata per proteggere le persone dalle radiazioni e dagli effetti di un’esplosione nucleare. Le pareti, spesso tra i 30 e gli 80 centimetri di spessore, sono generalmente situate almeno a 3-5 metri sotto terra, sfruttando la massa terrosa come scudo naturale.
All’interno, il bunker deve essere dotato di sistemi essenziali per la sopravvivenza: filtri NBC per la ventilazione dell’aria, illuminazione artificiale in grado di riprodurre la luce solare, scorte di acqua e alimenti deperibili a lunga conservazione, farmaci di emergenza, vestiti tecnici per regolare la temperatura, telecamere e sensori esterni per monitorare l’ambiente circostante. Inoltre, sistemi di energia autonoma, batterie e generatori di emergenza sono fondamentali per garantire una lunga permanenza senza supporto esterno.
Per quanto tempo si può vivere in un bunker?
La durata della permanenza in un rifugio antiatomico varia in base alle sue caratteristiche tecniche e alle risorse disponibili. I modelli base consentono generalmente una resistenza di circa 2-4 settimane, mentre le strutture più avanzate possono sostenere le persone anche per diversi mesi, arrivando a superare i 90 giorni. La pianificazione di rifugi così solidi e dotati di scorte sufficienti diventa essenziale per garantire la sicurezza di intere famiglie in scenari di crisi prolungata.
Il costo di un bunker in Italia e le difficoltà burocratiche
Il prezzo di un bunker antiatomico dipende da molte variabili: dimensioni, materiali utilizzati, componenti tecnologici e livello di comfort. Un rifugio di base può partire da circa 100.000 euro, ma per strutture su misura, dotate di sistemi avanzati e optional di lusso, il costo può facilmente superare i 500.000 euro o, in alcuni casi, addirittura il milione di euro. A queste cifre si devono aggiungere spese legate alle pratiche burocratiche, come permessi edilizi, valutazioni geologiche, certificazioni antisismiche e impianti, che in Italia rappresentano spesso un ostacolo e un investimento supplementare per i potenziali acquirenti.
Un trend in crescita: insicurezza globale e nuove priorità
L’interesse crescente verso i bunker riflette un sentimento di insicurezza globale che si allarga tra le famiglie di tutto il mondo. La percezione di vulnerabilità di fronte alle crisi internazionali, alle minacce di guerra e alle emergenze ambientali sta portando non più solo “curiosi” o survivalisti, ma anche cittadini comuni a considerare il rifugio come un investimento di tutela personale e familiare.
In Italia, questa tendenza si traduce in un mercato in espansione di aziende specializzate nella progettazione e realizzazione di bunker da zero, spesso su richiesta di clienti desiderosi di mettere in sicurezza i propri cari in un tempo di incertezza crescente.