Botta e risposta tra Calenda e Scalfarotto: «Pd morto», «Vieni a scuola, c’è posto»

Carlo Calenda di nuovo all’attacco. «Direi», ha scritto su Twitter, «che la Direzione del Pd è inutile. Renzi e Marcucci hanno già dato in aula la linea del partito: apertura ai 5S. Come peraltro già accaduto dopo l’ultima Direzione. Il Pd come partito unitario che assume le decisioni negli organi non esiste già più».

Calenda aveva già colpito Renzi poche ore prima. Si era riferito al lancio di sfida elettorale lanciato dall’ex premier a Salvini. «Gagliardo», il commento. «Anche se è difficile sfidare chicchessia senza elezioni». A rispondere piccato è stato Ivan Scalfarotto. «Trovare il tempo di attaccare il Pd nel preciso istante in cui il governo sovranista si schianta al suolo davanti agli occhi del Paese è veramente un capolavoro. Carlo, lascia stare Twitter e vieni alla scuola di politica che comincia al Ciocco. C’è ancora posto».

Nei giorni scorsi altri attacchi. Calenda aveva dato a Renzi del ridicolo e dell’incapace. Poi aveva ironizzato sulle parole contraddittorie del Matteo fiorentino. Aveva promesso fuoco e fiamme in caso di matrimonio M5S-Pd.. «Vorrà dire», aveva affermato, «che il Pd avrà definitivamente abdicato alla rappresentanza del mondo liberaldemocratico. E io non lo accetterò». La reazione di Calenda alle strategie messe in campo del Pd era stata durissima: «A quel punto fonderò un nuovo partito», aveva annunciato. «Sarà infatti inevitabile lavorare a una nuova forza politica. Va rappresentato un mondo rimasto orfano».