Boom di contagi, travolti milioni di italiani. Allarme: “Numeri mai visti, e non è finita”

Negli ultimi anni, l’Italia sta assistendo a un preoccupante ritorno di un’antica malattia della pelle, la scabbia, che sta tornando a preoccupare medici e istituzioni sanitarie. Questa condizione, causata dal parassita Sarcoptes scabiei, si manifesta con un intenso prurito, spesso più acuto di notte, e la comparsa di piccole lesioni cutanee, principalmente tra le dita, sui polsi, sull’ombelico e sui genitali. Sebbene fosse considerata sotto controllo, recenti studi indicano un aumento esponenziale dei casi, con picchi che raggiungono fino al +750% in alcune aree italiane tra il 2020 e il 2023.

Un fenomeno in crescita e le sue cause

L’incremento dei casi di scabbia si lega a diversi fattori, tra cui la ripresa del turismo di massa e la riapertura di strutture ricettive come hotel, campeggi e ostelli, che favoriscono la diffusione del parassita in ambienti condivisi. La pandemia di COVID-19 ha aggravato la situazione, creando condizioni di sovraffollamento e scarsa igiene in molte strutture sanitarie e residenze assistenziali, dove si sono verificati numerosi focolai.

Un altro elemento di grande preoccupazione è la crescente resistenza ai farmaci tradizionali, in particolare alla permetrina, il trattamento topico più comunemente usato in Italia fino a pochi anni fa. Secondo la dermatologa Michela Magnano, membro della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDEMAST), “durante la pandemia, molte persone hanno vissuto in ambienti chiusi e sovraffollati, favorendo la trasmissione del parassita. Inoltre, si sospetta che alcune mutazioni genetiche dell’acaro abbiano reso meno efficace il trattamento con permetrina, creando una vera e propria resistenza”.

Fattori come l’uso scorretto dei farmaci, la mancata applicazione di misure igieniche adeguate e il mancato trattamento dei contatti stretti contribuiscono ulteriormente alla diffusione e alla persistenza dell’infestazione.

Un problema che coinvolge soprattutto giovani e anziani

Le fasce più colpite sono i bambini tra i 5 e i 18 anni e gli anziani residenti in strutture di lungodegenza. La diffusione in ambienti come scuole, case di riposo e strutture sanitarie rappresenta un rischio elevato, poiché favorisce la trasmissione rapida e incontrollata del parassita.

Sintomi e raccomandazioni

Il principale sintomo della scabbia è un prurito intenso e persistente, che si accentua di notte. La presenza di piccole papule o lesioni cutanee, in particolare tra le dita, sui polsi, sull’ombelico o sui genitali, deve allertare e spingere a consultare immediatamente un medico o un dermatologo.

La SIDEMAST raccomanda quattro azioni fondamentali:

  1. Consultare tempestivamente un medico: in presenza di prurito persistente o di più membri della famiglia coinvolti.
  2. Evitare l’autodiagnosi e il fai da te: diagnosi errate possono prolungare l’infestazione e aumentare il rischio di trasmissione.
  3. Trattare tutti i contatti stretti: anche se asintomatici, per evitare reinfestazioni.
  4. Adottare misure igieniche rigorose: lavare a temperature elevate indumenti, lenzuola e asciugamani per eliminare gli acari.