Bologna, percosse e violenze sessuali sugli ospiti di una casa famiglia

I Carabinieri della Compagnia di Vergato hanno eseguito questa mattina alcune misure cautelari personali nei confronti del titolare e di alcuni operatori sanitari addetti all’assistenza agli anziani non autosufficienti che vivevano in una Casa Famiglia di San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino bolognese. Secondo le accuse gli ospiti della struttura avrebbero in diverse occasioni subito violenze e maltrattamenti.

GLI EPISODI ACCERTATI

Tra gli episodi accertati ci cono anche almeno due casi di violenza sessuale ai danni di un’anziana. La struttura è stata posta sotto sequestro ieri sera al termine di un blitz dei militari della compagnia di Vergato, che da qualche mese avevano avviato indagini, anche con l’utilizzo di telecamere nascoste che hanno ripreso “immagini strazianti”: anziani percossi, lasciati al freddo e con cibo insufficiente, derisi e umiliati. Per questo il titolare della struttura, un 52enne bolognese, è finito in carcere, c’e’ appunto anche l’accusa di violenza sessuale. Gli altri tre provvedimenti, agli arresti domiciliari, hanno raggiunto la moglie 53enne dell’uomo e due operatrici sanitarie.

Un caso simile si è verificato nel bolognese pochi mesi fa: si tratta della “casa degli orrori” di San Lazzaro, che aveva portato al sequestro e gli arresti alla casa-famiglia della Croara. Gli abusi perpetrati in questa struttura avevano sconvolto i cittadini e anche il sindaco Isabella Conti aveva espresso incredulità: “Disumanità dei comportamenti, barbarie e crudeltà esercitata su persone indifese e fragili…”.

Il sindaco aveva parlato poi della “necessità di disciplinare con una legge stringente la possibilità di apertura di strutture che rientrano nella denominazione di casa famiglia, il cui nome evoca un luogo protetto e in qualche modo controllato dall’ente pubblico, mentre in realtà rappresenta una fattispecie ibrida”.