Bollo auto, attenzione alla data di scadenza per non incorrere in salatissime sanzioni
Ormai quasi tutte le persone sono dotate di una automobile. Ogni famiglia a volte ne possiede più di una, sia di piccola che di grossa cilindrata. Per questo bisogna stare molto attenti alle scadenze che ogni veicolo ha, a partire dall’assicurazione ma anche al bollo auto. Spesso infatti non ci pensiamo, ma non pagare il bollo può avere effetti non piacevoli sulla nostra posizione fiscale. Sarebbe bene quindi controllare la data di scadenza del proprio bello.
Per questo il Fisco ha messo a disposizione degli strumenti che consentono di controllare in tempo reale il proprio stato del bollo. In tutta Italia è possibile verificare la propria posizione tramite l’Agenzia delle Entrate, che in alcune regioni dispone di un servizio ad hoc in cui l’automobilista potrà effettuare una ricerca all’interno di uno specifico database. Se ci si rende conto che il bollo è in scadenza bisogna procedere entro la data di scadenza ad effettuare il pagamento.
Le sanzioni
Gli italiani possono controllare anche lo stato del bollo del proprio veicolo anche rivolgendosi all’Aci (Automobile Club d’Italia), sia tramite il sito internet che presso le sedi sparse su tutto il territorio nazionale. Qui si può procedere anche al relativo pagamento del bollo in scadenza. Il servizio dell’Agenzia delle Entrate si può trovare in Sicilia, Sardegna, Marche, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta.
Come già detto in apertura chi non paga il bollo è soggetto a sanzioni pesantissime. Per quanto riguarda la mora, la percentuale annua di interessi annuale ammonta allo 0,3%, mentre le sanzioni variano a seconda del tempo che si impiega a pagare il bollo. Se il bollo viene pagato con 14 giorni di ritardo l’automobilista pagherà lo 0,1% in più per ogni giorno di ritardo.
La percentuale aumenta fino al 3,7% se ad esempio non si paga il bollo entro i 90 giorni dalla data di scadenza. La percentuale si intende sempre per ogni giorni di ritardo. Infine chi paga il bollo dopo un anno dalla data di scadenza non si potrà avvalere più del ravvedimento operoso ma subirà una sanzione maggiorata del 30% in più rispetto al costo del bollo previsto.