Bimba di 9 mesi sbranata dal pitbull: cosa hanno trovato nel cane

Vincenzo Loffredo e Angela Castaldo,  la coppia che vedete in foto, sono i genitori della piccola Giulia, sbranata dal pittbull dell’uomo, che purtroppo è spirata.  Il Mattino  ha ricostruito, in un articolo molto interessante,  cosa sarebbe accaduto, sulla base dei  primissimi aggiornamenti attorno alla vicenda.

La 22 enne Angela Castaldo stava lavorando nella pizzeria in cui fa la cameriera.  Tornando, ha visto la casa piena di tracce ematiche, mentre la figlioletta era ancora al pronto soccorso,  aggredendo il marito Vincenzo, padre di Giulia, barista in un locale  situato dentro un benzinaio nella periferia nord di Acerra.

L’uomo,  secondo la procura di Nola,  si sarebbe addormentato a causa dell’hashish e a ha dichiarato di non essersi accorto del cane Tyson perché dormiva nel momento in cui sua figlia veniva sbranata.

Un racconto agghiacciante, uno di quelli che, per davvero, fanno venire la pelle d’oca,  che  seminano sconcerto e incredulità ma, purtroppo, tremendamente vero.  Non è la prima volta che la cronaca nazionale ci restituire storie di  piccoli azzannati  e strappati alla dimensione terrena da quattro zampe, sebbene vadano approfonditi i contorni dell’intera vicenda.

Solo ora è emerso cosa hanno trovato nel cane che ha sbranato la bimba di nove mesi.

Il test tossicologico della clinica Villa dei Fiori ha fatto emergere la positività  del padre di Giulia  all’uso di cannabinoidi. Intanto,   il servizio veterinario dell’Asl Napoli 2 Nord lo ha denunciato perché il pitbull non aveva il microchip, di cui  era dotato l’altro cane in suo possesso, un meticcio di piccola taglia.

I due quattro zampe sono stati portati in un canile convenzionato con l’Asl Napoli 2 a Frattaminore  i veterinari hanno prelevato campioni dalle mandibole per verificare l’esistenza di residui umani.

Preziosa è la collaborazione dei testimoni, per ricostruire cosa è avvenuto nei mesi addietro. Stando al loro racconto, l’estate scorsa il pittbul avrebbe tolto la vita ad un cane che passeggiava al guinzaglio, eppure, nessuno si mosse.

 

Una cosa è certa: nessuno potrà ridare la vita alla piccola Giulia, azzannata da Tyson.  La piccola aveva una grossa ferita  alla tempia da cui fuoriusciva ancora sangue, un orecchio quasi strappato dalla furia con cui l’aveva azzannata il cane ed escoriazioni al volto.

Da domenica, l’appartamento nel rione Ice Snei in cui i suoi genitori vivono, sequestrato dalla procura di Nola.   Il padre di Giulia,  stando alla versione fornita agli inquirenti, non avrebbe sentito nulla ma la cosa non li convince.  Sono ore concitate , queste, ore in cui si indaga a 360 e si attendono i risultati dei primi accertamenti.  Sono ore di lutto, non solo per i familiari ma per l’Italia intera che ha appreso la notizia e che non si capacita dell’accaduto. Seguiranno ulteriori aggiornamenti che vi forniremo, in tempo reale.

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