Beppe Grillo: “È il tempo in cui tradire non lascia traccia nell’animo del traditore, che si sente eroe”

Dopo l’addio di Luigi Di Maio, sul blog di Beppe Grillo compare un lungo articolo che parla dei traditori. Per molti elettori si tratta di un riferimento più o meno implicito a Di Maio e agli altri ex pentastellati che hanno deciso di seguire il ministro degli Esteri.

Beppe Grillo, l’articolo sul traditore

Pasquale Almirante sul blog di Beppe Grillo scrive: Dante colloca i traditori nel IX cerchio dell’Inferno, dopo il Pozzo dei giganti, considerandoli i peccatori più gravi, tanto che vengono situati proprio nei pressi del perfido per eccellenza, Lucifero. Ma il IX cerchio è pure diviso in quattro zone: Caina, Antenora, Tolomea e Giudecca e tutti sono conficcati nel ghiaccio del Cocito e trattati al limite del bestiale”.

Quindi ha ricordato: “Nello specifico, dentro la Caina si trovano i traditori dei parenti, nell’Antenora quelli della patria, nella Tolomea i traditori degli ospiti e nella Giudecca i traditori dei benefattori, i più ferali tra i traditori, simili a Giuda che si vendette per trenta denari, tradendo la fiducia”.

Inoltre, sottolinea che per tradire ci vuole “molta passione, un carisma particolare, un trasporto amoroso peculiare che solo in pochi possono avere e che magari coltivano nel loro malavitoso orticello fatto di invidia, solitudine, malanimo.

Non manca poi il riferimento a Jago dell’Otello di Shakespeare: “Il male per il male, il tradimento per il gusto di tradire, senza uno scopo se non quello di portare distruzione e rovina nella caso del nobile e leale Moro di Venezia”.

Quindi ha aggiunto: “In ogni caso la letteratura si è sbizzarrita su questa losca figura, indispensabile fra l’altro per inceppare il meccanismo normale della storia, facendola impennare verso dove il narratore intende portare il suo lettore.

In ogni caso i traditori più tradimentosi sono quelli depositati nella Giudecca infernale, coloro che hanno violato il sacro principio di bene dovuto ai benefattori e che sono i più vicini a Lucifero che è poi il prototipo di colui che ha ingannato la persona a cui è stata affidata la massima fiducia. Come fece Bruto o Efialte di Trachis che tradì gli Spartani in guerra. E come tradirono il buon Dantes, nel Conte di Montecristo, Fernando, Danglars e Cauderousse”.

L’analisi di Almirante, pubblicata sul blog di Beppe Grillo, continua fino ai giorni nostri e dichiara: “Perché ci siamo intrattenuti nel tradimento e nel traditore? Perché questo nostro è forse il tempo in cui tradire non lascia traccia nell’animo del traditore che con ogni probabilità non si sente neanche tale. Talvolta può perfino tendere a sentirsi un eroe, ma agli occhi solo di qualche suo compare Jago, giammai nell’animo di chi ha fatto della lealtà e della schiettezza la sua bandiera e la sua ragione di vita”.