BAMBINA SCOMPARSA A FIRENZE, BLITZ DEI CARABINIERI

Procedono a ritmo serrato le ricerche della piccola Kataleya, una bambina di appena 5 anni scomparsa sabato pomeriggio a Firenze. Di origini peruviane, risiedeva insieme al fratello minore e alla madre presso l’ex hotel Astor del capoluogo toscano, occupato da un centinaio di abusivi.

A lanciare l’allarme è stata la madre 25enne della bambina, Katfrina Alvarez, che, intorno alle 15 di sabato 10 giugno, si è accorta della scomparsa della figlia. L’aveva affidata al fratello e alla cognata per andare al lavoro. Le forze dell’ordine e i volontari della protezione civile stanno setacciando giorno e notte le aree limitrofe all’ex hotel per mettersi sulle tracce della bambina.

Sin dalle prime ore successive alla scomparsa, i carabinieri hanno sentito i testimoni, uno dei quali ha riferito di aver visto l’ultima volta la piccola mentre giocava in cortile con dei suoi coetanei. La madre della bimba, invece, sembra avere le idee chiare su quello che potrebbe esserle accaduto. “È impossibile che lei si perda da sola, qualcuno l’ha presa e l’ha portata via. Io ho detto ha carabinieri chi può essere”– ha dichiarato la donna ai microfoni del Tg1, avallando l’ipotesi del rapimento.

Il caso della povera Kataleya ha attirato notevolmente l’attenzione dell’opinione pubblica italiana, in grande apprensione per l’incolumità della bambina. Più passano le ore e sempre di più cresce l’angoscia dei cari della piccola di non ritrovarla sana e salva.

Le forze dell’ordine hanno perquisito a fondo l’ex hotel in cui risiedeva la piccola e hanno escluso categoricamente la presenza della bimba al suo interno. In queste ore pare che ci siano delle grosse novità sul fronte delle indagini, il blitz dei carabinieri ha portato a elle clamorose scoperte: ecco di cosa si tratta. 

Nel corso della prima perquisizione i militari avevano ripreso la camera in cui risiedeva la piccola, mostrando le immagini degli effetti personali della piccola, come un orsacchiotto di peluche sul letto. Purtroppo, però, da questa prima perquisizione non è spuntato nessun altro indizio utile.

Nel pomeriggio di ieri, martedì 13 giugno, le forze dell’ordine hanno fatto un secondo tentativo, procedendo a nuove ispezioni nel palazzo occupato dove viveva la bambina, ma, ancora una volta, senza alcun esito degno di nota. Sempre in via Boccherini, è stato ispezionato anche lo stabile accanto all’ex hotel Astor, perlustrando gli appartamenti e l’area dei garage.

L’ispezione è avvenuta intorno alle 17:30, quando una ventina di carabinieri hanno suonato ad un residente al civico 34 notificando l’atto di perquisizione. Con l’aiuto dei Vigili del fuoco, nel quartiere sono stai controllati anche i tombini dei pozzi neri, senza alcun risultato.

In queste ore i famigliari di Kataleya hanno parlato nuovamente con i giornalisti per rivelare le ultime novità. La zia di Kataleya, Elisa Suarez, ha parlato di una nuova speranza: “Abbiamo una speranza in più, non posso dire che cosa, ma noi abbiamo questa fede”.

Quanto al lavoro delle forze dell’ordine, aggiunge: “I carabinieri non ci hanno detto ancora nulla di come stanno avanzando, anzi vorremmo sapere di più ma stanno lavorando e vogliono avere la certezza prima di dirci qualcosa”. Come già ricordato, la mamma della bimba è fermamente convinta del suo rapimento e, stando a quanto riferito, pare che nelle ore successive abbia ricevuto la telefonata anonima di un presunto rapitore. Naturalmente è tutto in mano ai carabinieri, che stanno seguendo tutte le piste.

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