Azzolina delira: “Banchi a rotelle patrimonio dell’Italia”. Meloni: “No, simbolo del disastro”

L’ultima uscita della ministra Lucia Azzolina è suonata più come un delirio che come una beffa. In piena pandemia e con le scuole ancora parzialmente chiuse e i prof senza vaccini, l’esponente dei Cinquestelle difende lo sperpero di denaro pubblico relativo all’acquisto dei banchi a rotelle, rivelatisi inutili e rimasti in gran parte inutilizzati. Ma la Azzolina li difende, fino alle estreme conseguenze, quelle di rendersi ridicola: “L’acquisto dei banchi a rotelle è un patrimonio che rimarrà strutturalmente nelle scuole”. Quei banchi che secondo alcuni sarebbero stati superpagati…

I banchi a rotelle così preziosi per la Azzolina

Patrimonio? E di che tipo? Secondo la ministra dell’Istruzione è stato “permesso ai nostri dirigenti scolastici di scegliere quali banchi volevano: 400 mila sono le sedute innovative e 2 milioni sono banchi tradizionali”. Secondo la Azzolina suii banchi a rotelle “si è fatta una polemica molto stucchevole”. “Io ricordo nel 2015 Piero Angela faceva vedere le scuole più innovative del Paese e c’erano i banchi che poi volgarmente sono i ‘banchi con le rotelle’ ma sono banchi che permettono di lavorare in gruppo e permettono un approccio alla didattica diverso”.

Meloni contro la ministra: “Un monumento al fallimento”

“Banchi a rotelle un patrimonio per il futuro delle scuole? Certo, in futuro li esporranno per ricordare l’incapacità di chi ha governato l’Italia in questa delicata fase”. La reazione della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in merito alla dichiarazione del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sull’importanza dei banchi a rotelle per la scuola italiana, è tra l’indignato e l’ironico.

I suoi follower sembrano darle ragione: “Se avessero usato quei soldi per purificatori d’aria o per sistemare un po’ di aule forse verrebbero ricordati per qualcosa di utile , così è stato solo uno sperpero di denaro”. “Sì… un monumento all’inutilità, allo spreco e alla vostra incapacità. Che se lo ricordino bene gli studenti quello che avete fatto per il futuro del loro paese…”.