Assembramenti vietati agli italiani, non al PD che vuole festeggiare: “Sì alle feste dell’unità. Ci servono soldi”

Nel Pd vi è la seria intenzione di celebrare tranquillamente la Festa dell’Unità, nonostante le misure stringenti adottate dal governo e gli innumerevoli appelli alla cautela. Infatti è stato spesso ripetuto che gli assembramenti e le rimpatriate tra amici sono vietati, così come non si possono avere contatti fisici tra le varie persone, bisogna mantenere la distanza di sicurezza ed è stata dichiarata guerra alla cosiddetta movida.

Una serie di condizioni che inevitabilmente stanno cambiando le nostre abitudini di vita, costringendo a chiederci ogni istante se stiamo agendo nel pieno rispetto delle norme. Non a caso il governo sta seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di impiegare ben 60mila assistenti civici, ovvero dei volontari che controlleranno il territorio e faranno la spia ai danni dei trasgressori, pattugliando i mercati, i giardini e le aree giochi dei bambini.

Chi sa se qualcuno verrà spedito in missione in occasione dei festeggiamenti del Partito democratico, per verificare – magari – se vengono applicate rigorosamente tutte le disposizioni fino ad ora imposte. Sì, perché i dem non sembrano voler rinunciare alle Feste dell’Unità. Cambiate, diverse, nuove. Ma ci saranno. Ne è convinto Stefano Vaccari, ex sindaco di Nonantola: “Sono state finora un’esperienza di confronto e condivisione straordinaria. Sono i luoghi attraverso i quali il Partito democratico entra in relazione con la società, le persone, comunica le proprie idee, fa vivere la propria idea di volontariato, pratica la politica pulita ricavando risorse importanti per l’autofinanziamento“. È da intendersi dunque come un’importante opportunità per finanziarsi e per racimolare qualche nuovo tesserato.

Il Coronavirus non ferma il Pd

Fanno sapere che le modalità saranno del tutto innovative e che gli spazi saranno ripensati, tenendo conto dei pericoli del Coronavirus. Saranno molte le novità ma lo spirito sarà lo stesso, poiché dicono che non si riuncerà “ad essere comunità, a mobilitare energie, a fare iniziativa politica in forme nuove“. Da qui un avvertimento importante per tutti i partecipanti lanciato su Immagina, la piattaforma web e social a disposizione di chiunque voglia dare il proprio contributo con idee e progetti per l’Italia che verrà: le feste dovranno essere sicure e “percepite come tali“. Pertanto, al fine di accogliere il pubblico, si dovranno studiare nuove strutturazioni. Il tutto con tre pilastri fondamentali: “Più comunità, più semplicità, più prossimità“.

Difficile prevedere come si possa attuare l’ultimo slogan citato, visto che non ci si può nemmeno scambiare una stretta di mano e non si possono dare né abbracci né pacche sulle spalle. Il responsabile organizzazione della segreteria del Pd considera le Feste dell’Unità come un’occasione anche per diventare generatrici di una nuova socialità per chi avrà meno occasioni e possibilità: “Proviamo allora, tutti insieme, a far vivere i prossimi mesi il Pd come un partito delle persone, un partito digitale, per una democrazia più forte

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