Arriva un veliero carico di migranti: la tratta di esseri umani non si arresta

La maggior parte di loro indossava la mascherina per le regole anti-contagio. I loro volti erano stanchi, ma lo sguardo sereno di chi ha toccato terra dopo giorni di navigazione in balìa del mare a bordo di un veliero.

Si tratta di trentuno migranti giunti sulle coste italiane, in particolare a Santa Maria di Lauca, in provincia di Lecce.

Perché la pandemia non ha fermato i flussi migratori che continuano, indifferenti al Coronavirus. La differenza con prima è che i migranti ora arrivano indossando i dispositivi medici.

L’imbarcazione è stata intercettata dalla guardia di finanza durante l’operazione “Joint Operation Themis 2020” dell’International Coordination Center della Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Da subito la barca a vela, che si stava dirigendo verso le coste salentine, ha destato sospetti. I militari hanno subito capito che si trattava di un trasporto di migranti irregolari.
In piena notte, al largo di Leuca, le unità navali delle fiamme gialle del reparto operativo aeronavale di Bari e del gruppo aeronavale di Taranto hanno fermato il natante chiamato “Evergreen”. Non si trattava del classico barcone bensì di una barca a vela, come detto, e aveva lo scafo di colore blu, la coperta e le sovrastrutture bianche ed era lunga circa undici metri. I militari italiani hanno scortato il natante fino al porto salentino e lo hanno sottoposto a sequestro.

Dei trentuno migranti (sono tutti uomini) sei sono minori non accompagnati, sedici sono afghani,dodici iraniani, un bengalese e due siriani. Si tratta, quindi, di uomini di diverse nazionalità uniti da un unico scopo: fuggire dai loro paesi. Sono stati fatti sbarcare nel porto di Leuca e poi condotti, ad eccezione di uno che necessitava di cure mediche, nel centro di accoglienza temporanea “Don Tonino Bello” di Otranto (un altro Comune in provincia di Lecce) per gli accertamenti di rito.

A guidare la barca a vela un uomo di 32 anni di origine iraniana che è stato arrestato subito con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Appena dieci giorni fa, nello stesso tratto di mare, un’altra barca a vela è stata fermata dalle fiamme gialle. A bordo vi erano settantacinque migranti condotti in Italia da due scafisti di nazionalità ucraina. La guardia di finanza, in una nota, si definisce “polizia del mare” e opera nel Mar Mediterraneo per contrastare i traffici illeciti rivolti verso le coste nazionali e dell’Unione Europea. Dall’inizio dell’anno in corso sono ventidue gli scafisti arrestati e diciassette le imbarcazioni messe sotto sequestro.