Allarme nel Mediterraneo, sottomarino russo in avaria con 52 uomini a bordo

Una grave crisi colpisce il sottomarino russo Novorossiysk, attualmente in navigazione nel Mar Mediterraneo, dove ha subito un serio guasto ai sistemi interni. Secondo fonti militari di Mosca, a bordo del battello si sarebbe verificata una significativa perdita di carburante, costringendo l’equipaggio a pompare il liquido in mare in un’operazione ad altissimo rischio. I vapori di carburante potrebbero infatti innescare incendi o esplosioni, rendendo la situazione estremamente pericolosa.

Specifiche Tecniche e Limitazioni Operative

Il Novorossiysk è un sommergibile della classe Kilo, una tipologia moderna di 72 metri di lunghezza, apprezzata per la sua silenziosità che rende difficile la sua individuazione anche dai sofisticati sistemi di sorveglianza della NATO. Nonostante non disponga di propulsione atomica, il battello è equipaggiato con un sistema diesel-elettrico e può imbarcare missili Kalibr e siluri pesanti. Tuttavia, per le operazioni nel Mediterraneo, la sua attuale missione prevede solo il trasporto di armi convenzionali.

A bordo del Novorossiysk ci sono 52 militari, i quali, come riportato, non dispongono delle competenze necessarie né dei ricambi per affrontare direttamente il guasto in corso. La situazione è ulteriormente complicata dalla perdita della base di supporto a Tartus, in Siria, da cui Mosca non può più fare affidamento per la manutenzione delle proprie navi dopo la caduta del regime di Assad. Sebbene il porto sia presidiato da forze russe, il nuovo governo di Damasco ha negato l’accesso alle unità militari ai moli.

La Possibile Rotta Verso l’Algeria

Negli ultimi mesi, i sottomarini della classe Kilo hanno trovato rifugio in Algeria, un storico alleato di Mosca, che dispone di sei unità dello stesso modello acquistate dalla Russia. È possibile che il Novorossiysk, avvistato in emersione nelle acque di Gibilterra, stia cercando di raggiungere Algeri per ricevere assistenza tecnica e riparazioni.

Nel frattempo, le marine della NATO mantengono un silenzio strategico sull’incidente, mentre nessuna conferma ufficiale è stata rilasciata nemmeno dall’ammiragliato russo. Le autorità militari monitorano con attenzione l’evoluzione di questa crisi, consapevoli che potrebbe trasformarsi in un incidente diplomatico e militare nel cuore del Mediterraneo.

Con la situazione ancora in divenire, tutti gli occhi sono puntati su questo evento che potrebbe avere ripercussioni significative per la navigazione e la sicurezza nella regione, già caratterizzata da tensioni geopolitiche.