ALESSIA PIFFERI LA NOTIZIA È APPENA ARRIVATA: ITALIANI SCONVOLTI

 

Stamattina, lunedì 26 febbraio, la perizia pischiatrica, che reca la firma del dotore Elvezio Pirfo, incaricato dai giudici della Corte d’Assise di svolgere l’esame superpartes,è stata depositata alla Corte d’Assise di Milano e il risultato è davvero tremendo: Alessia Pifferiera capace di intendere e di volere quando ha lasciato spegnersi per sempre la figlioletta Diana, di soli 18 mesi.

Alessia Pifferi è stata sottoposta al test di Wais in quanto il pubblico ministero Francesco De Tommasi, che rappresenta l’Accusa, è sempre stato convinto che la 38enne non avesse problemi psichiatrici; cosa che era stata ampiamente sostenuta dalla due psicologhe del penitenziario di San Vittore, in cui la Pifferi è reclusa.

Come riportato da fanpage.it, le due professioniste, effettuando il test di Wais, avevano attribuito alla detenuta un livello cognitivo pari a 40, oltre a mettere per iscrtto che “non era lucida e consapevole della gravità delle proprie azioni” Le due professioniste coinvolte, P. G. e L. M, sono state indagate per falso e favoreggiamento, mentre l’avvocata Alessia Pontenani, che difende la 38enne, solo per falso. Il magistrato ritiene che le  due professioniste avrebbero eseguito un esame che non avrebbero potuto fare e avrebbero falsificato il diario clinico per aiutare la Pifferi a ottenere la perizia nel processo.

 

Lo pschiatra Pirfo, attraverso l’effettuazione del test di Wais, ha specificato che l’esame “non è del tutto conforme ai protocolli di riferimento e alle buone prassi in materia di somministrazione di test psicodiagnostici e quindi l’esito del predetto accertamento non può essere ritenuto attendibile e compatibile con le caratteristiche mentali e di personalità dell’imputata per come emergono dagli ulteriori atti del procedimento e dall’osservazione peritale“, aggiungendo che Alessia “Ha tutelato i suoi desideri di donna rispetto ai doveri di madre”.

Pirfo ritiene che la Pifferi abbia tutelato i suoi  desideri di donna rispetto ai doveri di accudimento materno verso la piccola Diana.  Questa mattina,  col deposito della perizia pischiatrica, formata da  138  pagine,   l’esperto ha fornito  la sua spiegazione sullo stato di salute mentale reale della  madre reclusa, dicendo che “ha anche adottato ‘un’intelligenza di condotta’ viste le motivazioni diverse delle proprie scelte date a persone diverse”.  Pirfo ritiene che Alessia  non abbia alcun “disturbo psichiatrico maggiore” né “gravi disturbi di personalità”. Alessia Pifferi è capace di intendere e di volere, quindi “non è possibile formulare una prognosi di pericolosità sociale correlata all’infermità mentale“.  Nella lunga relazione viene precisato che  “in presenza di un funzionamento cognitivo integro, di una buona capacità di comprensione della vicenda giudiziaria che la riguarda, sia in termini di disvalore degli atti compiuti sia dello sviluppo della vicenda processuale” , la Pifferi sia “capace di stare in giudizio”.