ALESSIA E GIULIA, LE SORELLE MORTE A 15 E 17 ANNI TRAVOLTE E UCCISE DAL TRENO: IL RACCONTO DEL TESTIMONE

Avevano solo 17 e 15 anni Alessia e Giulia Pisanu, due sorelle inseparabili, di origini sarde, travolte e uccise da un Frecciarossa ieri mattina, domenica 31 luglio, attorno 6:40.

Un destino atroce, poche frazioni di secondo che hanno tranciato i loro corpi. Alla loro identità si è arrivati attraverso il ritrovamento di un cellulare, attraverso il quale si è potuto risalire al padre delle vittime, che ancora non riesce a realizzare quanto accaduto, è sconvolto, straziato, sotto choc, mentre affida i ricordi delle sue due amorevoli figlie a coloro che lo intervistano.

Due sorelle in età adolescenziale, amanti di Instagram e Tik Tok, delle hit del momento, della musica a palla, quelle delle discoteche di Riccione, città che conoscevano benissimo e in cui si recavano quando possibile. Una notte trascorsa a ballare.

Una notte, la loro ultima notte nella dimensione terrena, trascorsa all’insegna della leggerezza tipica della loro età, ignare del destino beffardo che si sarebbe preso gioco di loro, stroncandone per sempre l’esistenza.

Mentre il lavoro degli inquirenti è complesso, per ricostruire tutto, proprio tutto, di questa ennesima tragedia che ha colpito il nostro paese, attraverso l’analisi delle telecamere di videosorveglianza, importantissima è la testimonianza dei testimoni oculari.

Parlo dei passeggeri che attendevano l’arrivo del loro treno, dei pendolari, di tutti coloro che hanno assisto all’impatto terribile, di cui oggi rimangono pochi resti dilaniati di due sorelle bellissime, mentre gli inquirenti devono far luce sul furto di cellurare che una delle due avrebbe subito.

I testimoni parlano di Alessia e Giulia sedute sui binari, una con uno spolverino verde, l’altra con gli stivali neri. Quella con in dosso lo spolverino verde avrebbe attraversato i binari, mentre l’altra avrebbe tentato di salvarla dal treno in arrivo, senza poter far nulla, tra le urla di chi le voleva mettere in guardia e scongiurare la tragedia.

La barista della stazione, intervista da CorriereTv, ha dichiarato: “Verso le 7 sono entrate qui, era presto. Hanno chiesto del bagno ma non lo abbiamo il bagno. Poi sono andate via, ho sentito il titolare gridare, ho alzato lo sguardo e ho visto il Frecciarossa arrivare e una delle due ragazze era seduta sui binari mentre l’altra cercava di farla alzare: poi è saltato tutto, tutto”. 

Un altro testimone ha fornito un altro racconto: “Ero vicino al distributore delle bevande e si è avvicinata una ragazza bellissima vestita di nero, mi ha chiesto qualcosa, mi ha detto che le avevano rubato tutto e che non aveva più nulla. Poi si è allontanata verso l’altra ragazza che aveva uno spolverino verde e gli stivali in mano”. C’è chi si chiede come mai una delle due si sia seduta sui binari? Per la disperazione del furto? Perché in preda ad uno stato di alterazione dopo una notte all’insegna della movida? A queste domande gli inquirenti della polizia di stato stanno cercando di dare delle risposte.

A loro è affidato il compito di ricostruire la notte delle 2 sorelle, fino al drammatico investimento. Su quel che resta dei loro corpi verrà effettuato l’esame autoptico che dovrà chiarire le loro condizioni, dato che diversi testimoni raccontano di averle viste barcollare, prima di attraversare la linea ferroviaria e del sopraggiungere del treno ad alta velocità che ha posto fine alla loro vita. Le indagini proseguono a 360 gradi, per capire i locali frequentati e con chi abbiano trascorso la notte prima della tragedia.