AL VIA BONUS MOGLIE O MARITO DISOCCUPATO: 800 EURO AL CONIUGE CHE LAVORA. ECCO COME AVERLO

Al via Bonus Moglie o Marito disoccupato: 800 euro al coniuge che lavora. Ecco come averlo

Tuo marito o tua moglie ha un reddito più basso di 2.840,51 euro annui? Forse non sai che puoi beneficiare della detrazione fiscale per coniuge a carico: hai diritto, cioè, a beneficiare di uno sgravio sull’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) dovuta, perché la detrazione per carichi di famiglia abbassa l’imposta. Si è considerati familiari a carico, in particolare, quando il reddito complessivo prodotto nell’anno, al lordo degli oneri deducibili, è inferiore alla soglia di 2.840,51 euro. Fanno eccezione alla regola soltanto i figli under24: dal 2019, possono essere considerati fiscalmente a carico se il reddito complessivo non supera i 4mila euro annui. Tornando al coniuge a carico, devi sapere che la detrazione fiscale può farti beneficiare, a seconda del tuo reddito, di una detrazione sino a 800 euro annui: puoi cioè pagare sino a 800 euro di tasse in meno. Ma in quali casi marito o moglie possono essere considerati a carico? Devono convivere col coniuge? Se hanno la partita Iva aperta la detrazione si perde? Come si calcola la detrazione? Diamo una risposta a tutte queste domande facendo il punto della situazione sulla detrazione per coniuge a carico.

Posso beneficiare della detrazione per il coniuge che non convive con me?

Perché il coniuge sia considerato fiscalmente a carico è sufficiente il requisito reddituale: il reddito complessivo prodotto dal coniuge nell’anno, al lordo degli oneri deducibili, non deve cioè superare 2.840,51 euro. Non è invece richiesta la convivenza, requisito necessario, invece, per far risultare fiscalmente a carico gli altri familiari (ad eccezione dei figli).

Posso beneficiare della detrazione fiscale se convivo?

La detrazione per coniuge a carico spetta per chi è sposato e non legalmente ed effettivamente separato, e spetta anche alle coppie unite civilmente. Non spetta, però, ai conviventi di fatto, o more uxorio.

Posso beneficiare della detrazione se il coniuge ha la partita Iva?

Se il marito o la moglie ha un’attività d’impresa o professionale, quindi ha la partita Iva aperta, la detrazione per familiari fiscalmente a carico può essere comunque fruita, a patto che il reddito complessivo, comprensivo del reddito professionale o d’impresa, non superi 2.840,51 euro annui. Se l’anno chiude in perdita fiscale e il coniuge non ha altri redditi, quest’ultimo può essere considerato fiscalmente a carico per il periodo d’imposta.

Che cosa succede se il coniuge guadagna più di 2841 euro nell’anno?

Se il coniuge supera la soglia di reddito durante l’anno e, nel frattempo, hai fruito in busta paga della detrazione fiscale, devi restituire la detrazione non spettante, tramite il conguaglio fiscale operato dal datore di lavoro a fine anno, oppure nella dichiarazione dei redditi. Lo stesso se hai chiesto all’Inps di fruire della detrazione nel cedolino di pensione.

Come si calcola la detrazione per coniuge a carico?

Come abbiamo osservato, la detrazione per coniuge a carico varia in base al reddito.

In particolare, a seconda della fascia di reddito di appartenenza, si calcola in questo modo:

  • reddito da 1 a 15.000 euro; la detrazione teorica spettante è pari a 800 euro; la detrazione effettiva si calcola con la seguente formula: 800 – [110 x (reddito complessivo: 15.000)];
  • reddito da 15.001 euro a 29.000 euro: la detrazione spettante è pari a 690 euro;
  • reddito da 29.001 euro a 29.200 euro: la detrazione spettante è pari a 700 euro;
  • reddito da 29.201 euro a 34.700 euro: la detrazione spettante è pari a 710 euro;
  • reddito da 34.701 euro a 35.000 euro: la detrazione spettante è pari a 720 euro;
  • reddito da 35.001 euro a 35.100 euro: la detrazione spettante è pari a 710 euro;
  • reddito da 35.101 euro a 35.200 euro: la detrazione spettante è pari a 700 euro;
  • reddito da 35.201 euro a 40.000 euro: la detrazione spettante è pari a 690 euro;
  • reddito da 40.001 euro a 80.000 euro: la detrazione teorica spettante è pari a 690 euro; la detrazione effettiva si calcola con la seguente formula: 690 x [(80.000 – reddito complessivo) : 40.000].

La detrazione per coniuge a carico spetta per tutto l’anno?

L’importo della detrazione deve essere rapportato ai mesi effettivi durante i quali il coniuge è stato a carico, considerando che vale come mese intero qualsiasi frazione di mese: ad esempio, se il contribuente si è sposato nel mese di settembre dell’anno considerato, l’importo della detrazione andrà diviso per 12 (mesi) e moltiplicato per 4 (mesi di spettanza della detrazione, cioè settembre, ottobre, novembre, dicembre.

Lo stesso procedimento si deve applicare in caso di separazione. Se il contribuente si separa nel mese di giugno, il coniuge potrà essere considerato a carico per 6 mesi (da gennaio a giugno compreso in quanto i mesi di matrimonio da considerare sono 6, anche se durante uno di questi mesi il matrimonio è cessato).

Se, invece, il coniuge a carico supera la soglia di reddito nel corso dell’anno, la detrazione non spetta per nulla, e quella eventualmente già fruita va restituita. La soglia dei 2.840,51 euro, difatti, è valutata con riferimento al reddito complessivo annuo, quindi dal 1° gennaio al 31 dicembre.