Aborto, Pillon: “Tra qualche anno sarà solo un ricordo anche in Italia”

Simone Pillon, senatore della Lega, ancora una volta si è espresso a favore della sentenza che negli USA ha abolito il diritto all’aborto. Pillon è stato raggiunto dai mcrofoni dell’Adnkronos a cui ha rilasciato un’intervista.

Simone Pillon sull’aborto in Italia

La tesi avanzata dal senatore è personale, ma è convinto che il vento stia cambiando. Guai a chiamarlo grumo di cellule, un feto è un bambino. A tal proposito il senatore leghista ha dichiarato: “Oggi sappiamo che quello non è un grumo di cellule, ma un bambino, perfetto, completo. Un essere umano con un cuoricino che batte, manine, piedini, testolina, capace di ascoltare musica e di sorridere alla voce materna”. A chi parla di diritti delle donne, Pillon replica in questo modo: “Sento ossessivamente parlare di diritti delle donne: sono donne anche la metà dei nascituri.

I loro diritti non contano?“.

La soluzione di Pillon

La soluzione che propone il senatore per le famiglie con difficioltà economiche e sociali non è l’aborto. Pillon ha dichiarato che “la nostra rete sociale potrebbe venire incontro alle esigenze di chi vive gravidanze difficili, sia sotto il profilo economico che per altre ragioni”. Non solo chiacchiere ma anche fatti, che vanno “Dall’assegno di maternità fino alle forme di sussidio più avanzate, senza dimenticare adozione e affido: tutto potrebbe concorrere al servizio della vita.

Basterebbe volerlo”.

Le repliche alle parole del senatore leghista

Sebbene molte persone siano d’accordo con lui, sono molti i colleghi e le colleghe ci si sono scagliati contro le sue dichiarazioni. Una dura replica è avvenuta da parte di Donatella Conzatti (Italia Viva), segretaria della commissione Femminicidio, che ha affermato: “Il senatore Pillon si permette oggi di pronunciare frasi antistoriche e irrispettose sull’aborto. Un pensiero di una violenza inaudita che agisce direttamente sul corpo delle donne passando sopra mezzo secolo di battaglie per ottenere quei diritti che la nostra Costituzione riconosce“.