A quanto ammonta davvero il patrimonio di Vladimir Putin

Si, ma a quanto ammonta davvero il patrimonio di Vladimir Putin? Le cifre stimate ma non confermate da alcuna documentazione lo mettono fra i Paperoni del mondo, quelle ufficiali della sua dichiarazione dei redditi dicono che il presidente russo prende uno stipendio da 140mila dollari all’anno.

Tuttavia fra yacht da 100 milioni, palazzi da quasi due miliardi e partecipazioni a colossi dell’energia sembra che il patrimonio personale di Putin possa superare i 60/80 miliardi di dollari. Come ci si è arrivati? Semplicemente espandendo il contenuto di un report del 2007 fatto da una gola profonda del Cremlino.

A quanto ammonta il patrimonio di Putin

Allora fu Stanislav Belkovsky a scoperchiare il vaso di Pandora delle ricchezze di Putin, dichiarando che possedeva una fortuna dal valore di non meno di 40 miliardi di dollari.

Ma non ci sono prove, tanto che ancora oggi Forbes non annovera Putin in alcuna hit di miliardari. La stima di Belkovsky tirava in ballo presunte partecipazioni di Putin in diverse compagnie, per lo più nel settore petrolifero. Secondo quel report Putin controllava il 37% della compagnia petrolifera Surgutneftegaz, il 4,5% della compagnia di gas naturale Gazprom e aveva partecipazioni sostanziali dell’azienda di materie prime, la Gunvor.

Perché le sanzioni specifiche contro Putin sono “inutili”

E le sanzioni dell’Occidente dopo l’attacco all’Ucraina? Difficile sanzionare ciò che non è documentabile. Attenzione infatti, Putin non ha lasciato quasi nessuna traccia cartacea per i suoi beni, per lo più proprietà e partecipazioni, tutta roba che sarebbe occultata dietro complessi schemi finanziari retti da prestanome. Chi lo dice? Anche la mega inchiesta dei Panama Papers del 2016 dell’International Consortium of Investigative Journalists. Poi ci sono i presunti simboli della ricchezza di Putin ma nulla li riconduce a lui: il gigantesco palazzo da un miliardo e passa di dollari, il “Palazzo d’Inverno” che si trova sulla cima di una collina che domina il Mar Nero, ad esempio, pare costruito per il suo uso personale con i fondi di oligarchi miliardari.

Ricconi non proprio specchiati a cui Putin, per lungo tempo sospettato anche di legami con la malavita organizzata, avrebbe permesso di prosperare nell’economia corsara e senza scrupoli della Russia.