A 8 ANNI NON RIUSCIVA A RESPIRARE: LA SCOPERTA DEI MEDICI LASCIA SENZA PAROLE

Quante volte abbiamo sentito il nostro piccolo lamentarsi, non dandoci più di tanto peso? A volte i bambini  improvvisano scuse per ottenere qualcosa, per non andare a scuola, per non essere colti impreparati ad un’interrogazione.

Differenti le “tipologie” di genitori. Ci sono quelli decisamente più apprensivi che, ad ogni singolo lamento del proprio figlio, contattano il pediatra per chiedere una visita di controllo e coloro che, invece, preferiscono sminuire, convinti che il “capriccio” rientri da solo.

Va però detto che alcuni segnali dei nostri piccoli non devono assolutamente essere sottovalutati, specie se si tratta di sintomi che si protraggono nel tempo. In questi casi non può assolutamente trattarsi di capricci.

In presenza di sintomi invalidanti, che inficiano la quotidianità del bambino, creandogli uno stato di malessere generale, non bisogna mai temporeggiare ma occorre rivolgersi tempestivamente ad un medico.

Purtroppo, ce lo insegna la cronaca, nei casi peggiori sottovalutati, l’epilogo è stato fatale. In merito a questo, vorrei raccontarvi cosa è accaduto ad un bimbo australiano.

La storia del piccolo Marley Enjakovic si è diffusa, in breve tempo, in rete, invitando i genitori a riflettere su determinate cose a cui, a volte, si preferisce non dare più di tanto importanza. Marley, per 2 lunghi anni, è stato in preda a tosse, problemi respiratori cronici, conati di vomito. I suoi genitori hanno consultato diversi specialisti, con la speranza di poter porre fine alla sofferenza del loro bambino.

Il loro è stato un peregrinare in attesa di una giusta diagnosi e, finalmente, dopo mesi e mesi in cui i medici non sono riusciti a capire di cosa il bimbo soffrisse, la tanto attesa diagnosi è arrivata. Dopo 2 lunghi anni, in cui la situazione di Marley è peggiorata progressivamente al punto da non riuscire a deglutire senza avere conati di vomito e tosse, facendo fatica a dormire e a respirare, l’agonia di questo bambino ha trovato la sua spiegazione.

Tutti i suoi problemi erano da ricondurre ad un corpo estraneo, da lui ingerito quando aveva 3 anni: un piccolo fiore di plastica che è stato rimosso chirurgicamente, con un’operazione d’urgenza, dall’equipe di chirurghi del Royal Children’s Hospital di Melbourne. Il fiorellino in plastica si era insidiato nelle vie respiratorie, provocandogli, ovviamente, enormi difficoltà respiratorie oltre al corollario di altri sintomi, tutti decisamente gravi.

Dopo l’operazione, Skye, la madre di Marley, ha voluto rivolgere a tutti i genitori del mondo un appello: “La scoperta mi ha ovviamente sconvolto, ma anche sollevato. Tutti questi anni, senza mai avere una risposta, per la nostra famiglia sono stati drammatici. Temevo che avesse una patologia rara, magari congenita, sin dalla nascita. Voglio lanciare un appello agli altri genitori: tenete sempre d’occhio i vostri figli e se sospettate che ci sia qualcosa che non va, fate tutto il possibile per capire la verità. Ora sono più felice che mai di avere mio figlio con me.” 

Sperando che questa storia arrivi anche dall’altra parte del mondo, Skye ha invitato i genitori a prestare la massima attenzione, a vigilare sempre sui figli piccoli perché basta davvero un attimo di distrazione affinché accada quello che è successo a Marley. Per fortuna il suo caso ha trovato una soluzione.