TOMMASO ONOFRI, DOPO 17 ANNI ARRIVA L’ANNUNCIO DA BRIVIDI
17 anni fa si consumava in Italia uno dei delitti più efferati della storia recente del nostro Paese. Il piccolo Tommaso Onofri, un bambino di soli 2 anni all’epoca dei fatti, fu rapito da due sconosciuti malviventi. Il caso suscitò grandissimo clamore a livello nazionale, ed immediatamente le forze dell’ordine si attivarono per mettersi sulle tracce del bambino e dei due rapitori.
Due uomini incappucciati riuscirono ad intrufolarsi in casa Onofri a Parma e sequestrarono il piccolo Tommaso. Purtroppo i genitori non poterono fare nulla per proteggere il bambino, che fu preso con la forza dai rapitori e portato via.
Trascorse appena un mese ed il muratore Mario Alessi, che aveva già conosciuto la famiglia Onofri per alcuni lavori presso la loro abitazione, confessò il delitto specificando il luogo dell’occultamento del cadavere. Al brutale omicidio presero parte anche Antonella Conserva, compagna di Alessi, e Salvatore Raimondi: il tribunale li condannerà per concorso in omicidio.
Oggi, 2 marzo 2023, sono trascorsi esattamente 17 anni da quel tragico evento e la madre del piccolo Tommaso, ancora in preda al dolore per il destino crudele che ha travolto suo figlio, ha voluto parlare di quel dramma che cambiò per sempre la sua vita. In questi anni i genitori di Tommy hanno sempre cercato di mantenere vivo il ricordo del piccolo, fondando anche l’Associazione “Tommy nel Cuore”.
Paola Pellinghelli, la madre del piccolo Tommy ha espresso parole molto toccanti per ricordare quegli attimi di puro terrore. L’angoscia di una madre che perde così il proprio bambino non è neppure lontanamente immaginabile: ecco cosa ha dichiarato.
Intervistata ai microfoni de Ilparmense.net, la mamma del piccolo Tommy è tornata a parlare di quel tragico giorno di 17 anni fa. Ho capito che il sacrificio di Tommy non poteva perdersi, come è ben espresso nella frase che è un po’ il motto dell’Associazione: ‘Fate che il mio sacrificio non sia vano’”- ha spiegato Paola Pellinghelli in merito all’associazione fondata per ricordare il piccolo Tommy e sperare che nessun altra famiglia abbia mai a che fare con tragedie simili.
La donna ha ammesso che non è stato sempre facile portare avanti questo progetto, ma anche grazie alla commovente vicinanza della gente e delle istituzioni locali, alla fine è riuscita a farsi forza “perché, seppur nel nostro piccolo, riuscire ad aiutare e portare felicità a tanti bambini è qualcosa di impagabile”.
Abbandonarsi alla rabbia sarebbe stato semplice, ma Paola è riuscita a vincere anche questo sentimento cercando di essere sempre ottimista. Ancora oggi ringrazia chi non l’ha mai fatta sentire sola: “Ad essere sincera, parlando con altre persone che hanno subito delle tragedie, ho appreso che tutte si sentono abbandonate, ma io in questo senso mi sento una mosca bianca, perché oggi come allora percepisco una forte vicinanza”.
Inevitabile che la mamma di Tommy dicesse la sua in merito agli assassini del suo bambino, i quali di recente avrebbero approfittato in carcere di alcune agevolazioni per ‘buona condotta’. “Capisco che in carcere i detenuti possano essere rieducati, studiare, imparare un lavoro. Ma ancora non mi capacito di come una persona condannata a tot anni possa godere di permessi premio e avere sconti della pena”.
Uno vero e proprio scandalo, per Paola Pellinghelli, che poi conclude con una speranza: “Mi limito a dire che più che in quella umana credo molto nella giustizia divina, davanti alla quale ognuno di noi dovrà fare i conti con sé stesso senza sconti per buona condotta”.