Trump, la minaccia all’Europa: “Succederà a giugno”
L’annuncio shock di Donald Trump di voler imporre dazi del 50% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea a partire dal 1° giugno 2025 ha scosso i mercati finanziari e sollevato un’ondata di preoccupazione tra i leader europei. L’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e UE, alimentata dalle accuse di pratiche commerciali sleali rivolte da Trump, rischia di innescare una pericolosa spirale di ritorsioni con conseguenze potenzialmente devastanti per l’economia globale.
Accuse e Controaccuse:
In un messaggio incendiario sulla sua piattaforma Truth, Trump ha accusato l’UE di aver costruito la sua prosperità a spese degli Stati Uniti, puntando il dito contro barriere commerciali, tasse sul valore aggiunto e presunte manipolazioni monetarie. Il risultato, secondo l’ex presidente, è un deficit commerciale inaccettabile per gli Stati Uniti. Accuse respinte con forza da Bruxelles, che sottolinea come l’UE sia uno dei mercati più aperti del mondo e che il deficit commerciale sia in parte compensato da un surplus americano nei servizi.
Mercati in rosso, preoccupazioni crescenti:
L’annuncio di Trump ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari europei. Le principali borse hanno subito perdite significative: Milano ha chiuso in calo del 3,07%, Parigi del 2,73% e Francoforte del 2,54%, mentre Londra ha contenuto le perdite all’1,20%. Questi dati riflettono la crescente preoccupazione degli investitori per le potenziali ripercussioni di una guerra commerciale, che potrebbe danneggiare le catene di approvvigionamento, aumentare i costi per i consumatori e rallentare la crescita economica.
L’UE si prepara alla risposta:
I leader europei hanno espresso preoccupazione e ribadito l’importanza del dialogo e della cooperazione per risolvere le controversie commerciali. L’Alto Rappresentante dell’UE, Kaja Kallas, ha sottolineato che “non ci sono vincitori nella guerra dei dazi”, mentre la Commissione Europea ha dichiarato di essere pronta a rispondere con fermezza se i dazi dovessero essere implementati. Allo stesso tempo, Bruxelles ha ribadito la necessità di proseguire le discussioni con gli Stati Uniti per scongiurare un’escalation.
Italia e Germania in prima linea:
Tra i paesi europei, Italia e Germania rischiano di essere tra i più colpiti dalle nuove tariffe. L’Italia, in particolare, è un importante fornitore per il mercato americano in settori chiave come l’agroalimentare, la moda e l’automotive. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha espresso preoccupazione per l’impatto che i dazi potrebbero avere sull’export italiano, che rappresenta una parte significativa del PIL nazionale.
La speranza nel dialogo:
Nonostante il clima di tensione, la possibilità di evitare una guerra commerciale non è ancora del tutto svanita. La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha suggerito che l’UE dovrebbe adottare una strategia di negoziazione, proponendo di aumentare gli acquisti di prodotti americani come il gas naturale e le attrezzature per la difesa. La diplomazia e la ricerca di soluzioni condivise restano, quindi, fondamentali per scongiurare una crisi commerciale che potrebbe avere conseguenze significative per l’economia globale.