Conte, scontro con Molinari: ‘Netanyahu è un pazzo criminale?’, ‘È suo giudizio politico’
Clima incandescente nello studio di L’aria che tira (La7) nella puntata del 20 maggio. Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e il giornalista Maurizio Molinari si sono scontrati duramente sulla questione della guerra a Gaza e sulla figura del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il dibattito, acceso e polemico, ha messo in luce le profonde divergenze di opinione sulla gestione del conflitto e sulle responsabilità dei protagonisti.
Il fulcro della discussione è stata la posizione di Conte, criticata da Molinari per la presunta mancanza di un omaggio alle vittime israeliane del 7 ottobre e agli ostaggi, in occasione del suo intervento alla Camera durante il question time della settimana precedente. L’ex direttore di Repubblica ha rimproverato a Conte una disparità di attenzione tra le vittime israeliane e quelle palestinesi.
Conte ha respinto fermamente le accuse, sottolineando di aver reso omaggio alle vittime del 7 ottobre per mesi. “Adesso però c’è un sistematico sterminio”, ha dichiarato, puntando il dito contro Netanyahu, accusato di essere un “criminale” che sta “distruggendo la causa dello stato ebraico”.
Lo scontro si è intensificato quando Conte ha insistito nel chiedere a Molinari di esprimere un giudizio su Netanyahu. “Ma Netanyahu è un pazzo criminale o no?”, ha domandato più volte, cercando di mettere in difficoltà il giornalista. Molinari, evitando di esporsi direttamente, ha replicato che il premier israeliano sta cercando di porre fine al conflitto per mezzo della liberazione degli ostaggi.
Conte ha accusato Molinari di non voler condannare Netanyahu, estendendo le sue critiche anche agli Stati Uniti e all’Unione Europea, accusati di complicità. L’ex premier ha riconosciuto le sofferenze del popolo israeliano, l’attacco di Hamas del 7 ottobre e il problema degli ostaggi, ma ha ribadito la necessità di non restare indifferenti di fronte alla strage di civili palestinesi che si sta consumando. “Netanyahu potrà evitare il tribunale dell’Aia, ma non sfuggirà al processo della storia”, ha concluso.