Floriana: “Ho portato mio figlio di 3 anni dall’esorcista, ecco cosa faceva..

Ci sono momenti, nella vita di un genitore, in cui la realtà quotidiana si mescola a sensazioni inspiegabili, sottili inquietudini che affiorano quasi in punta di piedi. Non è sempre facile interpretare ciò che si prova: a volte si tratta solo di un malessere passeggero, di una stanchezza che si accumula nel tempo, o di quelle strane frasi dette dai bambini che sembrano troppo profonde per la loro età.

Ma altre volte, quelle parole, quegli atteggiamenti, quei piccoli gesti apparentemente insignificanti possono innescare un pensiero ricorrente, un’ansia che si insinua sotto pelle, difficilissima da scacciare. Ogni madre conosce quella sensazione, quel bisogno impellente di proteggere, comprendere, anticipare anche l’invisibile. Non è questione di razionalità, né di superstizione.

È qualcosa che nasce dalla pancia, dal cuore, da quel legame ancestrale che unisce madre e figlio ben prima delle parole. Può bastare una frase inaspettata, uno sguardo troppo adulto in occhi così giovani, un pensiero espresso con una maturità disarmante, per far sorgere mille domande. Cosa significa davvero? È solo immaginazione? Sta solo crescendo? Oppure c’è qualcosa che sfugge alla comprensione ordinaria? In quei momenti, l’amore si accompagna a un senso di responsabilità che pesa come un macigno: cosa è giusto fare? A chi rivolgersi? Quanto c’è di reale e quanto di proiettato in quelle preoccupazioni?

Eppure, nonostante il dubbio, la ricerca di una risposta diventa una missione, anche se ciò può condurre verso sentieri inconsueti, perfino impensabili. Ed è proprio in uno di questi snodi apparentemente inspiegabili che si inserisce la storia di una madre nota al grande pubblico, conosciuta per la sua spontaneità e schiettezza, eppure, come tutte le madri, capace di provare paure antiche, intime, difficili da condividere senza essere fraintesa.

Una storia che inizia con un bambino piccolo e curioso, ma che, molto presto, prende una piega inaspettata, densa di simbolismi, leggende, esperienze personali mai del tutto metabolizzate. Un racconto che si muove sul filo sottile tra il quotidiano e il surreale, tra la psicologia e la spiritualità, tra il bisogno di protezione e il timore dell’incomprensibile. Per scoprire cosa ha spinto davvero questa donna a compiere una scelta tanto singolare quanto discussa, e comprendere le radici più profonde di questo episodio che ha fatto discutere, emozionato e – in un certo senso – spiazzato, occorre voltare (anche letteralmente) pagina. Nulla è come sembra. E dietro a una semplice dichiarazione si cela un universo interiore fatto di esperienze forti, dolore, amore incondizionato e – soprattutto – il desiderio di fare sempre la cosa giusta per chi si ama più della propria stessa vita.

Floriana Secondi, celebre vincitrice della terza edizione del Grande Fratello, ha recentemente condiviso un episodio molto particolare e toccante della sua vita privata durante un’intervista rilasciata a Francesca Fagnani per il programma «Belve». Nel racconto emerge un lato intimo e inaspettato della sua quotidianità di madre, con protagonista il suo figlio Domiziano, un bambino di appena tre anni che si distingue per la sua curiosità e la sua natura profonda.

Floriana ha raccontato che, a causa delle troppe domande e delle frasi enigmatiche che il piccolo pronunciava, ha deciso di portarlo da un prete esorcista, preoccupata che potesse essere «posseduto». Questa scelta, che può sembrare estrema o insolita, nasce dalla paura sincera e dall’inaspettata profondità del bimbo, che a tre anni era capace di espressioni criptiche come «l’erba sono i capelli del mondo».

La stessa Floriana ha ammesso con una risata travolgente che Domiziano è «nato vecchio», molto serio e spesso diverso da lei, tanto che lui stesso si vergogna di lei in più occasioni, definendo il loro rapporto quasi antitetico per carattere e temperamento. Questo scarto di personalità tra madre e figlio ha influenzato il loro legame, generando situazioni in cui il bambino appare più maturo e introspettivo rispetto alla sua età, mentre Floriana mantiene il suo spirito più libero e spensierato.

L’intervista è poi scivolata verso temi più profondi e complessi legati alla storia familiare di Floriana, rivelando il contesto difficile in cui è cresciuta. La separazione dei genitori, con la madre alle prese con problemi di tossicodipendenza e la scelta di affidarla per quattordici anni a un collegio, ha lasciato un segno indelebile nel suo vissuto. Floriana ha confessato che solo da adolescente ha compreso appieno le reali ragioni di quell’allontanamento e che, durante gli anni in cui era nel collegio, si era sentita spesso colpevole e non amata, portando con sé un senso di solitudine che però è stato mitigato dalla sua grande forza interiore.

Il suo carattere temprato l’ha portata, fin da bambina, a prendersi cura degli altri bambini nel collegio, consolando chi piangeva e traendo forza proprio dal conforto che riusciva a dare, in un meccanismo emotivo che le ha permesso di alleviare le proprie sofferenze. Questi dettagli rendono il racconto di Floriana molto umano e autentico, mostrando come dietro la figura pubblica ci sia una persona capace di affrontare difficoltà e contraddizioni con coraggio e una sorprendente capacità di resilienza, che si riflette anche nel rapporto con il figlio, delicato e complesso, ma certamente pieno d’amore e di attenzione.

This website uses cookies. By continuing to use this site, you accept our use of cookies.  Per saperne di più