“Chi c’era in casa quando Chiara è morta”. Garlasco, indiscrezioni di Fabrizio Corona a Falsissimo

Garlasco, Lombardia – Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, uno dei più controversi della cronaca nera italiana degli ultimi vent’anni, torna a far parlare di sé. Un nuovo indizio, un audio diffuso inizialmente in ambienti informali e poi ripreso dal settimanale Giallo, ha riacceso i riflettori su questa tragica vicenda. Ma la vera sorpresa è l’improvvisa irruzione di Fabrizio Corona, che con il suo format di inchiesta “Falsissimo” getta benzina sul fuoco, sollevando dubbi, accuse e rivelazioni sconvolgenti.

Corona, Chiesa Soprani e gli Audio: Il Punto di Partenza

Secondo Corona, la riapertura del caso sarebbe legata a un’operazione commerciale fallita. Anni fa, Francesco Chiesa Soprani, figura nota ai tempi di Vallettopoli e manager delle “Olgettine”, gli avrebbe offerto in vendita 180 messaggi audio di Paola Cappa, cugina di Chiara Poggi. Corona avrebbe rifiutato l’offerta, mentre Giallo avrebbe acquistato e pubblicato gli audio, innescando una reazione a catena di titoli e scoop che hanno portato alla riapertura del caso.

Il Super Testimone e le Accuse all’Avvocato Tizzoni

Il punto cruciale, però, non sono gli audio in sé, ma ciò che ne è seguito. Corona rivela l’esistenza di un super testimone, le cui dichiarazioni, riprese anche dalle Iene, avrebbero portato alla Procura elementi nuovi e clamorosi. Quest’uomo avrebbe presentato all’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, “prove sconcertanti” che scagionerebbero Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara. L’accusa più pesante è che l’avvocato avrebbe taciuto per paura di dover restituire gli 850.000 euro di risarcimento ricevuti da Stasi, nel caso di una revisione del processo. Corona non usa mezzi termini: “Che schifo”.

Indagini Parallele e il Ruolo della Procura

L’inchiesta parallela, condotta da investigatori privati sostenuti da cittadini comuni, sarebbe andata avanti per anni, raccogliendo prove non utilizzabili in tribunale perché ottenute al di fuori dei canoni legali. Il procuratore Fabio Napoleone, definito da Corona “il Batman della situazione”, avrebbe però deciso di intervenire, trovando nel super testimone la conferma di quanto già emerso dalle indagini parallele. Il dettaglio più sconvolgente è il ritrovamento del martello utilizzato per l’omicidio, in un canale indicato proprio dal testimone.

Un’Ombra di Copertura e la Cena a Modena

Corona rivela inoltre un dettaglio inedito: durante una cena a Modena, l’avvocato di Stasi, Terenzis, gli avrebbe confidato che la riapertura del caso era solo questione di tempo, confermando che Andrea Sempio, nome già noto nelle prime fasi dell’indagine, sarebbe sotto indagine da almeno cinque anni. L’accusa di un “sistema” a copertura dei veri colpevoli si fa sempre più concreta, con due carabinieri coinvolti nelle prime indagini attualmente in carcere per altri reati e altri che rischiano un processo.

La Ricostruzione di Corona: Quattro Persone nella Casa del Delitto

Il quadro finale, delineato da Corona, è agghiacciante: “In casa di Chiara, quella mattina, c’erano almeno quattro persone. Non solo Stasi. C’erano le sorelle Cappa, una di loro infortunata, e Andrea Sempio”. Il super testimone avrebbe fornito dettagli così precisi da convincere la Procura a dare nuova linfa all’inchiesta.

Il Futuro del Caso: La Resa dei Conti?

Ora l’attenzione è rivolta ad Andrea Sempio: parlerà o sceglierà il silenzio? Fuggirà? Per Corona la risposta è nelle mani degli inquirenti. Se le accuse dovessero rivelarsi fondate, e Stasi fosse davvero innocente, si aprirebbe la strada a una resa dei conti senza precedenti. La domanda, a quel punto, non sarebbe più se Corona ha ragione, ma perché ci sia voluto tanto per ascoltarlo.

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