Andrea Crisanti minacciato dai no vax: villa imbrattata a Vicenza, lui pulisce tutto per non far vedere alla moglie

Un nuovo, grave attacco intimidatorio ha preso di mira il microbiologo e senatore Andrea Crisanti. Nella notte tra il 16 e il 17 maggio, la sua villa a Vicenza è stata vandalizzata con scritte offensive e minacciose, firmate dall’area no vax. “Crisanti assassino” e “Vaccini = morte” sono solo alcune delle frasi comparse sui muri dell’abitazione, tracciate con vernice rossa.

L’episodio, che segue una serie di minacce e intimidazioni subite da Crisanti in passato, ha scosso la comunità scientifica e politica, sollevando preoccupazioni sulla persistente polarizzazione post-Covid e sul clima di odio che continua a serpeggiare.

Crisanti, che ha raccontato l’accaduto al Corriere del Veneto, ha rivelato di aver provveduto a cancellare personalmente le scritte prima dell’arrivo della moglie, per proteggerla da quelle “frasi piene d’odio”. Nonostante l’atto vile, il virologo ha ribadito la sua decisione di non volere alcuna scorta, dichiarando: “Gente carica d’odio che cerca ascolto. Non mi farò intimidire, continuerò il mio lavoro con determinazione.”

Le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato un’indagine, acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona nella speranza di individuare i responsabili. Si tratta dell’ennesimo episodio di questo tipo per Crisanti, che durante la pandemia è stato spesso bersaglio di attacchi per le sue posizioni a favore della campagna vaccinale contro il Covid-19. Nel 2021 e nel 2022 aveva già ricevuto messaggi intimidatori e lettere anonime, dimostrando come la sua figura, centrale nel dibattito pubblico sulla gestione della crisi sanitaria, sia stata oggetto di costante attenzioni negative.

La reazione del mondo politico e accademico è stata immediata e unanime. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha definito l’attacco “un gesto vile e inaccettabile”, ribadendo che “la violenza non può mai essere tollerata”. Il ministro della Salute ha espresso la propria solidarietà a Crisanti, sottolineando che “chi lavora per la salute pubblica va difeso e tutelato”.

Anche la comunità scientifica ha manifestato il proprio sostegno. Numerosi colleghi accademici hanno espresso via social la loro vicinanza a Crisanti, definendo l’attacco come un’ “aggressione alla scienza e alla verità”.

Andrea Crisanti, figura controversa ma centrale nella gestione dell’emergenza sanitaria in Italia, è stato protagonista delle prime campagne di tamponi di massa in Veneto e tra i primi a sollevare dubbi sull’efficacia dei protocolli iniziali. La sua fermezza e il suo approccio scientifico, che lo hanno reso amato da alcuni e criticato da altri, lo hanno sempre mantenuto al centro del dibattito pubblico.

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