Si è inginocchiato a Giorgia Meloni. Il siparietto del collega al vertice, polemiche
– Un episodio inatteso, un gesto teatrale che ha catalizzato l’attenzione mediatica, ha oscurato per qualche ora i temi cruciali del sesto vertice della Comunità Politica Europea. A Tirana, capitale dell’Albania, la scena è stata dominata dall’improvvisato siparietto tra il premier albanese Edi Rama e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, con il primo che si è inginocchiato davanti alla leader italiana al suo arrivo.
Il gesto che ha diviso
Sotto una pioggia battente, Rama ha inscenato un inchino cerimoniale, con l’ombrello in una mano e le altre giunte in segno di riverenza. La reazione di Meloni, un misto tra sorpresa e divertimento, ha stemperato l’atmosfera, ma il gesto ha immediatamente fatto il giro del web, scatenando reazioni contrastanti. Se alcuni hanno apprezzato la leggerezza e l’intesa tra i due leader, altri hanno espresso perplessità e critiche, parlando di mancanza di protocollo e di eccessiva teatralità.
Edi Rama si inginocchia davanti a Meloni 🥶 pic.twitter.com/PVEngGE1Qr
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) May 16, 2025
Oltre il siparietto: i temi chiave del vertice
Superata l’iniziale curiosità, il vertice ha affrontato temi di fondamentale importanza per il futuro del continente europeo. In primo piano, la guerra in Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presente all’evento, ha ribadito la necessità di un sostegno costante e concreto da parte dell’Europa. Giorgia Meloni ha sottolineato l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, promuovendo un accordo di pace credibile.
Un altro tema centrale è stata la gestione dei flussi migratori. Meloni ha presentato l’accordo tra Italia e Albania, che prevede la realizzazione di centri per il rimpatrio dei migranti irregolari in territorio albanese, come un modello replicabile anche da altri Paesi europei. L’obiettivo è creare un sistema condiviso per alleggerire la pressione sui Paesi di primo approdo e aumentare l’efficienza delle politiche di rimpatrio.
Un vertice nel segno dell’unità europea
Il vertice di Tirana, nato nel 2022 come piattaforma di dialogo tra i Paesi membri dell’Unione Europea e quelli del continente europeo non ancora nell’UE, ha visto una cerimonia di apertura suggestiva, con danze tradizionali albanesi che hanno accolto i leader internazionali in un clima di festa e condivisione. Le sessioni plenarie e i tavoli tematici hanno permesso un confronto aperto su numerosi temi, dalla transizione energetica alla sicurezza cyber, dalla cooperazione infrastrutturale alla lotta alla disinformazione.
Il modello Albania: tra luci e ombre
L’accordo tra Italia e Albania sui migranti, presentato da Meloni come un successo, solleva tuttavia diverse questioni. Se da un lato offre una soluzione per la gestione dei flussi, dall’altro pone interrogativi sulla legittimità e l’efficacia di un modello che prevede il trasferimento di migranti in Paesi terzi, con implicazioni sui diritti umani e la giurisdizione.
Il futuro dell’Europa: tra sfide e cooperazione
Il vertice di Tirana, al di là del clamore suscitato dal gesto di Rama, ha evidenziato la complessità delle sfide che l’Europa si trova ad affrontare. Dalla guerra in Ucraina alla gestione dei flussi migratori, dalla transizione energetica alla sicurezza cyber, i leader europei hanno ribadito la necessità di una cooperazione rafforzata per affrontare insieme le grandi sfide del momento e costruire un futuro più sicuro e prospero per il continente. Resta da vedere se, al di là delle parole, l’Europa sarà capace di tradurre le promesse in azioni concrete e di superare le divisioni per affrontare le sfide che la attendono.