Porte chiuse alle coppie formate da persone dello stesso genere. Lo ha ammesso senza troppi giri di parole Leone XIV durante l’udienza con il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Prevost ha praticamente fatto un passo indietro rispetto a Bergoglio.
Un grande passo indietro se si considera che Francesco tornando dalla Giornata Mondiale della Gioventù a Rio De Janeiro rispondendo ad una domanda di un giornalista su cosa ne pensasse sui diritti alle coppie dello stesso genere aveva risposto “chi sono io per giudicare”.
Prevost invece è stato lapidario durante il suo discorso. “È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, ‘società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società’” – ha affermato Prevost.
Se per quanto riguarda la pace nel mondo la linea seguita da Leone XIV pare essere proprio quella tracciata da Francesco, su questo fronte la Chiesa con Prevost potrebbe mostrare un atteggiamento più intransigente e quindi conservatore, come lo era stato ad esempio con Benedetto XVI.
Non è una novità che Prevost sia contrario anche all’insegnamento del gender all’interno delle scuole e molte volte anche in America quando era vescovo in Perù si era mosso contro il gender.
Come ricorda il New York Times in un discorso ai vescovi del 2012, il cardinale Robert Prevost espresse preoccupazione per l’influenza dei media occidentali e della cultura popolare, accusati di favorire “simpatia per credenze e pratiche in contrasto con il Vangelo”.