Magi vestito da fantasma in Parlamento: espulso alla Camera durante il question time
Una scena surreale ha scosso oggi la Camera dei Deputati. Il deputato Riccardo Magi, segretario di +Europa, si è presentato nell’aula di Montecitorio travestito da fantasma, in un’inaspettata protesta volta a denunciare il silenzio delle istituzioni sul referendum in programma l’8 e 9 giugno. Il gesto eclatante, che ha immediatamente provocato l’espulsione di Magi, ha acceso i riflettori su una consultazione che, secondo il partito, rischia di essere oscurata.
L’azione di Magi, che ha richiamato l’attenzione con un bianco lenzuolo sul corpo, è stata accompagnata da accuse dirette al governo, in particolare alla premier Giorgia Meloni. Prima di essere allontanato, il deputato è riuscito a pronunciare parole cariche di sarcasmo: “Se lo ricorda presidente quando accusava i governi di silenziare i referendum? Era il 2016 e il 2022.” Un chiaro riferimento alle critiche mosse dall’attuale premier in passato contro precedenti esecutivi.
L’attacco a Salvini e la difesa del referendum
L’intervento di Magi non si è limitato alla denuncia del silenzio istituzionale. Il segretario di +Europa ha anche replicato alle recenti dichiarazioni del ministro Matteo Salvini, che aveva definito il referendum “pericoloso”. Salvini, secondo Magi, “capisce fischi per fiaschi”. La riforma referendaria, ha spiegato Magi, “non regala nulla, riconosce diritti a persone integrate, residenti regolarmente in Italia, che pagano le tasse e parlano italiano”. Il deputato ha poi ricordato che, fino al 1992, la cittadinanza italiana si poteva ottenere con soli 5 anni di residenza continuativa, e ha sottolineato l’errore commesso raddoppiando questo requisito.
Fake news e numeri falsi: la replica di Magi
Magi ha inoltre smontato le argomentazioni leghiste sulla concessione delle cittadinanze. “È falso dire che siamo il Paese che concede più cittadinanze”, ha affermato, spiegando che altri Stati hanno sistemi automatici che falsano il dato italiano, e che, in proporzione alla popolazione, l’Italia è addirittura sotto la media europea. Infine, il segretario di +Europa ha lanciato una sfida pubblica a Salvini, proponendo un confronto diretto “in diretta davanti agli italiani”.
Il referendum e il rischio astensionismo
La protesta di Magi punta a riportare al centro del dibattito pubblico il referendum sull’immigrazione e la cittadinanza, in programma tra l’8 e il 9 giugno. La preoccupazione espressa da +Europa è che le istituzioni stiano tentando di silenziare la consultazione, spingendo verso l’astensionismo per invalidare il voto. Il gesto teatrale di Magi, pur dividente l’opinione pubblica, ha avuto l’effetto immediato di accendere i riflettori sul tema, costringendo i media e la politica a confrontarsi con una questione cruciale per il futuro del Paese.