Sinner in Vaticano con la famiglia, il Papa “tennista” lo ha ricevuto

Un incontro carico di simbolismo, che ha unito sport, spiritualità e orgoglio nazionale. Jannik Sinner, il campione italiano di tennis reduce da un anno straordinario, ha incontrato Papa Leone XIV in Vaticano, un momento che ha suggellato un dialogo tra due figure diversissime ma unite da valori comuni: dedizione, rigore e la capacità di ispirare milioni di persone.

Lontano dai riflettori, in un breve scambio privato, è probabile che i due abbiano condiviso una riflessione sulla vera grandezza, quella che non si misura con i trofei ma con la capacità di restare fedeli a se stessi. Un concetto particolarmente rilevante per Sinner, che, nonostante i successi, continua a mantenere i piedi per terra, dimostrando umiltà, gratitudine e sobrietà.

L’incontro ha visto la presentazione dei due trofei vinti a Malaga, simboli non solo del successo sportivo, ma anche dei valori di impegno e unità che lo sport può trasmettere. Un momento che si inserisce nel crescente interesse del Vaticano per il mondo sportivo, come dimostra l’organizzazione del Giubileo dello Sport, in programma a Roma il 14 e 15 giugno.

L’evento, che si terrà in piazza del Popolo e culminerà con una messa solenne presieduta da Papa Leone XIV in piazza San Pietro, intende celebrare l’incontro tra fede e attività fisica, offrendo un’occasione per riflettere sul ruolo educativo e sociale dello sport.

L’incontro di oggi e il prossimo Giubileo confermano il desiderio del nuovo Pontefice di rafforzare il dialogo con il mondo dello sport, riconoscendone il valore umano e culturale.

Il retroscena: l’ironia del Papa e la reazione di Sinner

L’incontro di oggi è stato preceduto da un divertente episodio. Nei giorni scorsi, durante un incontro informale con i giornalisti, Papa Leone XIV aveva dimostrato il suo spirito brillante e la sua passione per il tennis. Alla proposta di organizzare una partita di beneficenza, aveva risposto con ironia alla giornalista che aveva citato Agassi: “Basta che non porti Sinner”. Un gioco di parole sul cognome del campione, che in inglese significa “peccatore”, ma anche un riconoscimento del suo talento fuori scala.

Alla domanda su quella battuta, Sinner ha risposto con la sua consueta discrezione e un sorriso: “Giocare col Papa? Perché mi dovete mettere in difficoltà”. Una risposta che ha sottolineato il garbo e l’umiltà del campione, capace di rimanere se stesso anche davanti al più alto rappresentante della Chiesa cattolica.

Un momento simbolico, quindi, che celebra l’incontro tra due figure diversissime ma unite da un linguaggio comune: quello della dedizione, del rigore e della capacità di far sognare milioni di persone.

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