Marburg, i sintomi a cui prestare massima attenzione
La Marburg (MVD), che conosciamo anche col nome di febbre emorragica di Marburg, è una patologia zoonotica molto grave, causata dal virus a RNA Marburgvirus (MARV), della famiglia dei Filoviridae e, per via della sua diffusione sempre più accentuata, sono in tanti a chiedersi quali sono i sintomi d’esordio.
Riconoscerli tempestivamente serve ad evitare di perdere tempo, magari confondendoli con sintomi riguardanti patologie meno severe. Come per ogni seria problematica di salute, la diagnosi precoce e, in questo caso, differenziale, salva la vita. In questo articolo parleremo proprio dei segnali d’esordio della Marburg.
Oggi, per fortuna, i tempi sono cambiati e , semplicemente digitando sul web, si può accedere ad una marea di informazioni, fornite da ricercatori, studiosi, medici, che ci mettono in guardia, parlando dei famosi campanellini d’allarme che vanno presi in tempo utile per non peggiorare e avere conseguenze sconvolgenti.
Per evitare di cadere in inutili allarmismi, la parola degli esperti si rivela preziosa, offrendoci la possibilità di conoscere la patologia, in tutti i suoi aspetti, dalle modalità di contagio, agli approcci terapeutici, passando, in primis, per la sintomatologia.
Vediamo insieme quali sono i sintomi della Marburg cui prestare la massima attenzione, nella pagina successiva del nostro articolo, in modo da capire quanto siano gravi e come riconoscerli, ricorrendo così tempestivamente al medico per la cura della gravissima patologia.
Molti sintomi della Marburg sono aspecifici, ragion per cui è doveroso che il medico effettui una diagnosi differenziale con altre patologie, quali malaria, febbre tifoide e altre febbri emorragiche virali. In questo articolo parleremo proprio della variegata sintomatologia di questa gravissima patologia che potrebbe condurre al decesso, se non curata in tempo.
Tra i sintomi troviamo: febbre alta (39-40°C) con brividi; mal di testa forte; dolori muscolari e toracici, malessere generale, grave diarrea acquosa accompagnata da altri sintomi gastrointestinali e crampi; Nausea e vomito.
Gli studiosi, nel descrivere i pazienti, parlando del loro aspetto, dicono che è “simile a quello di un fantasma”, con occhi infossati, volti inespressivi ed estrema letargia. Possono presentare un eritema cutaneo maculo-papuloso, che non prude, localizzato soprattutto al tronco (petto, schiena, stomaco).
Col passare dei giorni, la patologia può avere un decorso emorragico che si manifesta con: petecchie; vomito ematico, sebbene anche le gengive e la vagina possano sanguinare. Lo stato clinico del paziente, dunque, potrebbe, se non preso in tempo, peggiorare, con tracce ematiche nelle feci.
Nei casi peggiori, il paziente ha un’ epato-splenomegalia; ittero; perdita di peso; pancreatite; miocardite, avvertendo irritabilità, aggressività, stato confusionale, disorientamento, disturbi psicotici, sino a convulsioni e coma. Capiamo bene quando il non perdere tempo sia prezioso. Va evitato il tergiversare o il trarre conclusioni da soli. Non siamo medici, ragion per cui solo loro sono in grado di fare una diagnosi e adottare il giusto approccio terapeutico, non dimentichiamocelo .Alla luce di un’impennata dei casi, è doveroso conoscere i sintomi e soprattutto, distinguerli.