Perché il Papa ha scelto di chiamarsi Leone XIV? Il significato ben preciso

Il momento che tutti aspettavano e finalmente arrivato. Infatti Santa Romana Chiesa ha un nuovo Santo Padre, la fumata bianca è arrivata nel pomeriggio di giorno 8 maggio destando stupore tra i fedeli in Piazza San Pietro

In oltre 100mila hanno atteso in Piazza San Pietro e coprendo tutta Via della Conciliazione e le vie adiacenti il discorso del nuovo pontefice che ha davvero già presa nel cuore delle persone, egli era molto commosso quando si è affacciato alla Loggia delle Benedizioni.

Secondo quanto appreso quindi dalla stampa internazionale il nuovo Santo Padre è il Cardinale Robert Francis Prevost e ha scelto il nome di Leone XIV. Sarà quindi costui a guidare la Chiesa in un momento della storia del mondo molto particolare.

Da questo pontefice ci si aspetta davvero moltissimo e il suo nome quando è stato pronunciato ha quasi ammutolito la stessa Piazza San Pietro infatti non ci si aspettava che il Papa fosse originario degli Stati Uniti d’America.

Quando è arrivata la fumata bianca nessuno quasi ci credeva in quanto arrivata in netto anticipo rispetto all’orario previsto. Quindi al secondo giorno il Conclave ha saputo dare a Roma il suo vescovo e alla cristianità il suo pontefice qualcosa che nessuno si aspettava potesse accadere così presto.

Robert Francis Prevost, appena eletto al soglio pontificio, ha deciso di utilizzare il nome di Leone XIV. Sarà lui stesso a spiegare presto le ragioni della scelta, ma l’ipotesi che abbia voluto rendere omaggio a Leone XIII appare quanto mai plausibile. Se il primo Papa Leone della storia va ricercato addirittura nel quarto secolo, l’ultimo, al secolo Vincenzo Gioacchino Pecci, fu eletto 256° vescovo di Roma il 20 febbraio 1878 e rimase in carica fino alla sua morte, avvenuta nel 1903.

Nato a Carpineto Romano nel 1810, Pecci ebbe una solida carriera ecclesiastica: fu nunzio apostolico in Belgio, poi vescovo di Perugia, quindi Camerlengo. Nel 1878 fu eletto Papa, succedendo a Pio IX. La sua opera più celebre, l’enciclica Rerum Novarum, pubblicata nel 1891, rappresenta un punto di svolta nella dottrina sociale della Chiesa.

Il documento affrontava le questioni legate ai diritti dei lavoratori e alla giustizia sociale; sollecitava la nascita di sindacati operai, incoraggiava i rapporti di lavoro fondati sulla solidarietà cristiana e riconosceva la necessità di un intervento dello Stato nei conflitti tra capitale e lavoro.

La scelta di Prevost di chiamarsi Leone XIV potrebbe dunque essere letta come un segnale di attenzione verso le sfide sociali ed economiche del presente, in continuità ideale con il pensiero del suo illustre predecessore.

In un mondo segnato da crescenti disuguaglianze economiche, precarietà lavorativa, sfruttamento ambientale e crisi migratorie, il messaggio della Rerum Novarum conserva un’inattesa attualità. La scelta del nome di Prevost può essere letta come un omaggio a questi valori, in continuità con la predicazione sociale dello stesso Papa Francesco? Lo si capirà dalle prime parole e azioni del nuovo Pontefice nordamericano.

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