Pensioni: 50 euro in meno al mese: chi subisce la decurtazione, da giugno a settembre
A partire da giugno, una parte dei pensionati italiani si troverà a fare i conti con una temporanea riduzione dell’assegno mensile. La comunicazione, diramata dall’Inps tramite una circolare, ha già generato reazioni e perplessità tra i beneficiari. L’istituto previdenziale, infatti, ha avviato un’operazione di recupero di somme erogate in eccesso nel 2022, attraverso una trattenuta mensile di circa 50 euro che si protrarrà per quattro mesi, fino a settembre.
Chi è coinvolto?
Non tutti i pensionati saranno interessati da questa decurtazione. La misura, come spiegato dall’Inps, riguarda esclusivamente coloro che nel 2022 hanno percepito un’indennità “una tantum” superiore a quanto dovuto in base al reddito. Nello specifico, il provvedimento colpisce i pensionati che hanno dichiarato un reddito annuo pari o inferiore a 35.000 o 20.000 euro. Il ricalcolo, inoltre, tiene conto anche dei conguagli fiscali e delle trattenute Irpef, elementi che concorrono a definire l’entità del recupero.
Come funziona il recupero?
L’Inps ha spiegato che questa operazione di rettifica rientra nelle normali attività di controllo fiscale e previdenziale dell’istituto, volte a garantire l’equità nei trattamenti pensionistici. Attraverso un sistema di verifiche incrociate, l’ente ha individuato i pensionati che hanno ricevuto importi non corretti rispetto al reddito effettivamente dichiarato. Il recupero avverrà attraverso una trattenuta di circa 50 euro al mese, per un totale di 200 euro distribuiti nei quattro mesi di durata dell’operazione.
Cosa devono fare i pensionati?
L’Inps ha invitato i pensionati a controllare attentamente l’importo dell’assegno sul cedolino disponibile nell’area riservata del sito dell’istituto. Questa verifica è particolarmente importante per coloro che rientrano nelle fasce di reddito sopra indicate, in quanto permetterà di chiarire l’entità della riduzione e le motivazioni alla base della stessa. I pagamenti delle pensioni di maggio, disponibili dal 2 maggio presso uffici postali e banche, sono stati pubblicati proprio mentre veniva comunicata questa operazione di recupero.
Le reazioni
Nonostante l’Inps abbia assicurato che si tratta di un’operazione limitata nel tempo e necessaria per correggere le discrepanze passate, non si esclude che la comunicazione generi malumori e nuove richieste di chiarimenti da parte degli interessati. In un periodo caratterizzato da rincari e difficoltà economiche, anche una cifra contenuta come 50 euro al mese può pesare sul bilancio familiare di molti pensionati. L’istituto ha ribadito la sua disponibilità a fornire informazioni e supporto ai pensionati che ne faranno richiesta.