Zelensky mette in guardia: “Non posso garantire la sicurezza dei leader alla parata del 9 maggio a Mosca”
– Un duro avvertimento, un appello alla responsabilità e un chiaro segnale di allarme. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un monito alla comunità internazionale in vista delle celebrazioni del 9 maggio a Mosca, l’anniversario della vittoria sovietica sulla Germania nazista, esprimendo forti timori per la sicurezza dei leader stranieri attesi alla parata militare.
L’evento, altamente simbolico per il Cremlino, rischia di trasformarsi, secondo Zelensky, in un palcoscenico per provocazioni orchestrate dalla Russia. “Non posso garantire la sicurezza dei leader stranieri che parteciperanno alla parata a Mosca”, ha dichiarato il presidente ucraino, paventando la possibilità di atti violenti o attentati sotto falsa bandiera, volti ad accusare l’Ucraina e a giustificare ulteriori azioni militari o a rafforzare la propaganda interna ed esterna.
Un’ombra sulla parata: il rischio di provocazioni e la guerra ibrida
Zelensky ha sottolineato come la Russia abbia fatto largo uso della disinformazione e della guerra ibrida fin dall’inizio del conflitto, manipolando eventi per influenzare l’opinione pubblica e la diplomazia internazionale. Incendi, esplosioni o altri incidenti potrebbero essere strumentalizzati per screditare l’Ucraina e consolidare la narrativa russa di vittima.
Un messaggio politico ai leader mondiali
L’accusa del presidente ucraino non si limita al governo russo, ma coinvolge anche i Paesi che hanno scelto di partecipare alle celebrazioni a Mosca. La presenza dei leader stranieri, secondo Zelensky, potrebbe essere interpretata come un gesto di legittimazione del regime di Vladimir Putin, soprattutto da parte di quei Paesi che non hanno preso una posizione netta contro l’aggressione russa.
Chi ci sarà a Mosca?
Circa 20 capi di Stato sono attesi alla parata militare del 9 maggio, tra cui il presidente cinese Xi Jinping, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e leader di nazioni alleate della Russia. Questa partecipazione rappresenta un tentativo da parte di Putin di rompere l’isolamento diplomatico. Kiev, dal canto suo, ha chiarito che non parteciperà a questa rappresentazione. “Non intendiamo contribuire a creare un clima di consenso internazionale attorno a Putin”, ha affermato Zelensky.
Tregua temporanea e l’appello alla diplomazia
Nello stesso intervento, Zelensky ha rilanciato un appello per una tregua temporanea di 30 giorni, con l’obiettivo di ridurre temporaneamente la violenza sul campo e riaprire uno spiraglio diplomatico. Tuttavia, ha ribadito che questa tregua non implicherebbe alcuna concessione territoriale o politica, mantenendo ferma la posizione sul riconoscimento dell’occupazione russa.
Un momento cruciale: diplomazia, sicurezza e propaganda
Il messaggio di Zelensky è un avvertimento politico, un appello alla responsabilità dei leader mondiali. La partecipazione alla parata di Mosca, in un contesto di guerra aperta, assume un valore politico ben preciso. Mentre alcuni osservatori internazionali vedono nella partecipazione un tentativo di mantenere aperti i canali diplomatici, molti sottolineano il rischio di offrire una vetrina internazionale a un regime che continua a violare il diritto internazionale.
La minaccia di possibili provocazioni aumenta il livello di rischio e rende più difficile per i governi giustificare la propria presenza. Il fatto che Zelensky non possa garantire la sicurezza dei partecipanti getta un’ombra inquietante sull’evento.