“La loro parola è legge”. E Putin cambia il nome dell’aeroporto in “Stalingrad”
Un’altra tessera si aggiunge al mosaico del ritorno al passato in Russia. In una mossa carica di simbolismo, il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto per rinominare l’aeroporto internazionale di Volgograd, ripristinando il nome “Stalingrad”. La decisione, annunciata in occasione dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, segna un ritorno al nome che la città portava dal 1925 al 1961, prima della destalinizzazione voluta da Nikita Kruscev.
L’iniziativa, accolta con entusiasmo dai veterani e dai militari impegnati nell’operazione militare speciale in Ucraina, come viene definita la guerra, non è un atto isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di rivalutazione del passato sovietico e di rafforzamento del potere del Cremlino.
Il Peso dei Veterani e l’Eroe Stalingrado
La decisione di Putin, formalizzata subito dopo un incontro con il governatore della regione di Volgograd, Andrey Bocharov, sottolinea la crescente importanza dell’apparato militare e dei veterani nel consolidamento del potere presidenziale. Bocharov ha definito il nuovo nome come un’espressione di “identità autentica, orgogliosa, coraggiosa ed eroica”, un sentimento condiviso dai militari sul campo.
La scelta del nome “Stalingrad” non è casuale. La città fu teatro di una delle battaglie più sanguinose e decisive della Seconda guerra mondiale, un punto di svolta che segnò la sconfitta della Germania nazista. Il nome è quindi un simbolo di resistenza, trionfo e orgoglio sovietico.
Un Messaggio Forte al Fronte Ucraino
La mossa di Putin invia un messaggio diretto ai reduci dal fronte ucraino, riconoscendo il crescente peso politico del complesso militare russo. Il ricordo del tentato ammutinamento del gruppo Wagner, un episodio che ha scosso le fondamenta del potere, è ancora vivo. La decisione di Putin, quindi, può essere letta come un tentativo di rassicurare i soldati e di consolidare il loro sostegno.
Un Forum per il Passato e il Futuro
Durante la sua visita a Volgograd, Putin ha partecipato al forum “Grande eredità – Futuro comune”, sottolineando l’importanza del Giorno della Vittoria per l’intera ex Unione Sovietica. Ha ribadito che la sconfitta del nazismo è “la nostra eredità comune”, un richiamo all’unità e alla storia condivisa.
Messaggi al Mondo e Alleanze Forti
Nel suo discorso, Putin ha anche delineato la necessità di costruire una nuova architettura di sicurezza internazionale basata sull’uguaglianza e l’indivisibilità, un messaggio diretto a Bruxelles e Washington, in un contesto geopolitico sempre più polarizzato.
A Volgograd, Putin è stato affiancato dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko, a testimonianza di un’alleanza strategica che, nonostante le pressioni internazionali, rimane salda. La deposizione di corone di fiori al memoriale per i caduti della battaglia di Stalingrado ha rafforzato l’immagine di un fronte unito di fronte alle sfide del presente.
La decisione di rinominare l’aeroporto di Volgograd è un segnale chiaro: la Russia di Putin si muove verso un passato glorificato, con un occhio rivolto al rafforzamento del potere interno e un messaggio di sfida alla comunità internazionale.