Dal momento che la data ufficiale dell’inizio del Conclave è stata fissata, ossia il 7 maggio, il cardinale salvadoregno, Gregorio Rosa Chavez, già vescovo ausiliare della capitale San Salvador, ha dichiarato: “Il Conclave durerà al massimo tre giorni e ognuno tra i cardinali ha già, in cuor suo, la lista” di candidati”
Il porporato , nel momento in cui gli viene chiesto chi sarà il nuovo papa, ha risposto: “Manca ancora il nome, o lo stile, ma la direzione penso sia chiara”, aggiungendo che nel Conclave ci potranno essere comunque delle sorprese, come succede in genere nella storia della Chiesa.
Lui, nella sua lista, ha cinque nomi, tra cui figurano anche italiani e tutte le porte sono aperte. Il cardinale francese Jean-Paul Vesco, arcivescovo di Algeri, è del parere che non si tratterà di un Conclave lungo, ritenendo che i candidati emergeranno con evidenza.
A suo dire, i cardinali sono differenti per sensibilità ma non campi contrapposti, chiosando: “Dobbiamo trovare chi tra noi è già stato scelto”. Il Conclave prenderà il via mercoledì 7 maggio e ,Vesco ha un’idea ben precisa: “Mi rendo conto che non avremo un Francesco. Ho l’impressione che avremo un uomo del consenso. Francesco ha scosso molto la Chiesa e ora l’istituzione ha bisogno di pace. Ma il popolo di Dio ha bisogno di andare avanti. Colui che sarà eletto dovrà conciliare il bisogno di unità e guidare un popolo di Dio che vuole procedere nella direzione di Francesco”.
Il cardinale francese ha chiosato: “Più che l’origine è una questione di carattere. Se vieni da dentro è difficile riformare le cose, era la forza di Francesco e la sua fragilità, era un uomo solo che poteva riformare. Possono funzionare entrambi i modelli, e possono fallire entrambi”.